Psicologia e Rinascita-Dr.Massimo Marinelli

Assisi 11/14 sett.2003

PSICOLOGIA E RINASCITA Lettura in chiave antroposofica Relazione di Massimo Marinelli
Permettete che mi presenti: mi chiamo Massimo Marinelli, vengo da Bassano Romano (nella provincia di Viterbo) e faccio lo Psicologo e Psicoterapeuta presso il Servizio per le Tossicodipendenze delloOspedale di Ronciglione e svolgo anche attività di Psicoterapeuta a livello privato. Ho una formazione in psicologia umanistico-esistenziale ed in psicologia analitica secondo le modalità indicate da Jung. Mi avvalgo di tecniche di rilassamento come il training autogeno ed il Dispositivo Ottimizzatore di Sistemi o DOS, una tecnica, quest’ultima, di rilassamento meccanico, scoperta dall’italiano Giampiero Cungi, che riproduce l’Energia Primaria dell’universo, applicata all’essere umano, secondo un riequilibrio energetico che è caratterizzato dall’emissione di onde Alfa, le stesse della meditazione profonda. Credo che l’utilizzo di nuove tecniche, come quelle da me applicate, vada nella direzione dello sviluppo di una nuova coscienza, indispensabile per prepararsi al grande cambiamento vibratorio che ci attende e con il quale ciascuno di noi, volente o nolente, cosciente o incosciente, dovrà fare i conti. PSICOLOGIA E NUOVA COSCIENZA La Psicologia è una scienza, o meglio ancora, un’arte , che si avvale di un supporto scientifico, che ha per finalità lo studio del comportamento umano e per scopo, parlo della Psicologia clinica, il tentativo di guarigione delle alterazioni psichiche o dell’Anima, in modo tale che l’individuo recuperi uno stato di efficienza funzionale che gli permetta di vivere serenamente, secondo le attitudini e motivazioni che esprime. La Psicologia non è una scienza morale, nel senso che non si occupa del valore morale delle cose, di ciò che è giusto o sbagliato, ma invece di ciò che l’individuo ritiene essere giusto o sbagliato, secondo una filosofia personale che ne integra il comportamento in relazione a quello degli altri individui. Oggi tuttavia non si puo’ identificare la Psiche o Anima con il “cervello”, perché in questo modo si ridurrebbe l’Uomo ad un essere meccanico, quasi fosse un animale, che avrebbe una vita riflessa senza alcun arbitrio e senza alcuno scopo, come facente parte di un Caos generale, in cui la Natura si fosse divertita a creare una specie piu’ evoluta , dotata di intelligenza, che si interroga sulla propria esistenza, senza peraltro trovare alcuna risposta plausibile che la giustifichi. L’uomo sa dire “Io” a sé stesso, sa distinguere le “mie mani”, i “miei piedi”, la “mia testa”, “i miei vestiti”, la “mia automobile”, ecc. da un’altra entità indipendente ed autonoma che si chiama “IO”. “Io” non è il corpo, non è ciò che possediamo, non sono le relazioni che abbiamo, non è neppure la mente, non sono i pensieri che esprimiamo, non sono nemmeno i sentimenti. Cosa è dunque “IO” ? “IO” è puro spirito, è un’entità, un Essere spirituale dunque , che esiste, è sempre esistito e sempre esisterà. “IO” è DIO o meglio, il nome di Dio nell’uomo, che, solo essere nel creato, può raggiungere la consapevolezza della propria divinità, cosa che non è concessa agli animali, vegetali e minerali. Essere Uomo, od anche essere “IO”è una bella responsabilità , perché ci invita a vivere la nostra vita come essere cosciente, responsabile delle proprie proiezioni psichiche, di ciò che l’”IO” crea nel mondo dei fenomeni, ciò che gli orientali chiamano Maja o illusione . Cosa fa l’uomo quando proietta il proprio “IO” nel mondo dei fenomeni ? Crea, o se volete, crea insieme a Dio, attraverso pensieri, sentimenti, azioni. Tesse dunque la tela della Maja e collabora al processo dell’evoluzione, che è appunto la creazione dell’universo nel tempo. Certo, senza tempo, non c’è creazione e nemmeno evoluzione, per cui, in Dio, tutto è eternamente immobile ed uguale a sé stesso. Ma, nella Maja, esiste il tempo e la creazione, che nasce, si sviluppa e muore in un eterno processo che è il Gioco divino, il gioco di Dio che si manifesta nella sua molteplicità. La vita, come manifestazione dell’essere, è dunque gioco, ma per noi umani è anche lotta e sfida. Non dobbiamo però dimenticare che questo processo di creazione è in realtà un sogno e spetta a noi, e solo a noi, far sì che diventi un bel sogno, oppure si trasformi in un incubo. Da che cosa dipende se il sogno sia bello oppure brutto ? Semplicemente dal grado di consapevolezza ed autocoscienza che ciascuno di noi possiede ! Non è per tutti uguale, perché non tutti possediamo lo stesso grado di evoluzione, ma per tutti è indicata la meta : “siamo Dio nella nostra essenza, veniamo da Dio e torneremo a Lui.” E’ solo questione di tempo e pazienza. Capite allora perché la Psicologia non può essere piu’ quella del Novecento ? Perché l’Uomo è principalmente SPIRITO, e questo noi oggi lo sappiamo, è Spirito che proietta la sua realtà sui piani piu’ bassi, quelli dell’anima e quelli del corpo, che sono semplicemente livelli di energia a vibrazione piu’ bassa , piu’ densa , piu’solida. Noi vibriamo alla frequenza di 8 Hertz al secondo e così pure i muri, le case, gli alberi, le strade. Se vibrassimo a 100 Hertz al secondo, attraverseremmo i muri, le case, gli alberi, le strade. Ma saremmo sempre noi, perché l’”IO”, sia che lo si viva sul piano materiale, che astrale o dell’anima,che quello dello spirito, è sempre lo stesso, è sempre pura esistenza, conoscenza, beatitudine. Se levassimo il velo della grossolanità rimarrebbe esattamente quello che siamo: Entità, spiriti divini, dei. Non lo diceva anche Gesu’ ? “voi siete Dei.” Ecco, dunque : “Lo siamo !” L’avatar Sai Baba dice che: “la Psicologia avrà un compito particolarmente importante per collegare Oriente ed Occidente, purchè sia rivolta a Dio!.” Vedete che responsabilità ! Cercare di scoprire nel mondo la nostra divinità e comunicarla a chi , come te, la sta cercando! Perché solo cercando la propria divinità si può scoprire la Verità, si può bere quell’acqua della quale, una volta bevuta, non si avrà piu’ sete, come dice Gesu’. Se io ho sempre fame e sempre sete, vuol dire che non sono appagato ! Ma io voglio quel bene supremo per il quale sono nato, perché solo , e solo quello mi dirà veramente chi sono:Io, uno con Dio. “ Chi vede me vede il Padre”, diceva Gesu’, “perché io e il Padre siamo uno” C’è qualcosa di meglio di cui l’uomo possa accontentarsi’? No, non c’è!!, Per nessuno !!, Dunque, camminiamo !! PENSARE SENTIRE VOLERE : Dharma Io penso, sento e voglio. E’ questa la tripartizione funzionale che caratterizza la specie umana: pensare, sentire, volere. Ciò che sento è ciò a cui attribuisco valore, simpatia, antipatia, affinità, repulsione, vicinanza o allontanamento. Ciò che voglio è il risultato di quello che penso e sento, e dunque agisco, credendo di far cose buone. Tutti gli uomini sono legati alla legge del Karma,o dell’azione, ma questo avviene spontaneamente, senza che ce ne rendiamo conto. Agiamo, punto e basta. Poi, se abbiamo creato cose buone o malvage, spesso non lo sappiamo, perchè non abbiamo consapevolezza. Sentire una cosa, vuol dire essere in armonia con le leggi dell’Universo, vuol dire sapere ascoltare ed ascoltarsi. Se il nostro cuore ci indica che quella è la strada giusta, vuol dire che va bene; se ci oppone resistenza, vuol dire che non va bene per noi (questo non vuol dire che vada bene per qualcun altro). Quando sento, posso regolare i miei pensieri di conseguenza, ed emetto delle vibrazioni mentali. Questo è un giusto pensiero. Quando pensiero e sentimento sono in accordo,posso dunque agire. Compirò cose giuste,la retta azione o dharma. Può capitare però che il desiderio di perfezione vada oltre il dharma e richieda uno sforzo oltre le nostre possibilità.In questo caso il pensiero, il sentimento e l’azione si separano e si cade in uno stato di confusione generale, dal quale non è facile rialzarsi. Per questo è meglio delegare a chi già è consapevole della divinità, stabilire le regole del gioco, ed attenersi invece a seguire le indicazioni della retta azione, senza strafare, che è la strada piu’ sicura per intraprendere il sentiero della consapevolezza. Dice Sai Baba che talvolta anche i piu’ grandi Guru scivolano nella ricerca di una perfezione impossibile. Perfetti lo si è già ! ; Basta riconoscersi ! IO, SE’, EGO Ciò che impedisce di realizzarci è il desiderio, cioè quella forza che ci muove sino al raggiungimento di un obiettivo . Il desiderio è Ego, è energia in stato di movimento senza una precisa collocazione, è un elemento del Caos primigenio che richiede solo di essere consumato, per diventare, come direbbe Baba, Vibbhuti, cioè cenere inerte senza piu’ movimento . L’ “Io”è la realtà della consapevolezza autocosciente, l’Ego è lo spirito al movimento ed il Sé è la realtà ultima, quella dalla quale non ci sono piu’ separazioni o divisioni. Quando l’Ego si consuma e l’Io si identifica con il Sé, il processo è compiuto: L’Uomo ha consapevolezza della propria divinità. “Io sono Colui che Sono. Nulla è fuori di Me , e tutte le cose sono in Me” Questo siamo, in fin dei conti! FANTASIA MORALE e dharma Ma, nel frattempo, in attesa che ciò si realizzi, cosa dobbiamo fare? Dobbiamo continuare a creare il nostro “Gioco”! Perché noi siamo dotati di libero arbitrio, nel senso che possiamo creare una realtà che ci piace, discreare le realtà che non ci piacciono e ricominciare laddove desideriamo indirizzare la nostra energia. Se noi vogliamo, possiamo rendere cosciente ciò che prima era inconscio e rendere incosciente ciò che prima era conscio, possiamo invertire o trasformare a piacimento l’ordine dei valori, mettendo in risalto ciò che è piu’ funzionale allo scopo e dimenticando ciò che non lo è. Nulla cambia, poiché è il gioco delle maschere o, se volete dell’apparenza. Ciò che bisogna fare, se si vuole realizzare un desiderio, è di crearsi un Focus nella mente, proprio nella fronte, come fosse un telone di un cinema immaginare una sequenza e trattenerla a sé, senza rivelarla a nessuno. Il Pensiero acquista energia ed il sentire e volere si orientano all’accadimento che certamente verrà. E’ pur sempre Maja, ma è soggetta alla nostra volontà. Pensare, ascoltare che sia la cosa giusta, immaginare, immagazzinare energie ed aspettare che il desiderio si realizzi. Questo vale per qualsiasi tipo di fantasia, fosse anche quella di diventare miliardario. Non conta, in questo caso, se la fantasia sia morale o meno, perché se è forte e la si trattiene all’interno, si realizzerà comunque. Non si spiegherebbe altrimenti come mai fantasie malvage abbiano piu’ facilità di realizzazione di fantasie di bontà. Tutto ciò crea Karma e tanto, ma se l’azione è giusta e finalizzata al bene, è Dharma,cioè retta azione. Diciamo pure che in questo modo noi esprimiamo la nostra creatività, il nostro modo di essere attraverso un processo che inventa la realtà, la crea dal nulla, un nostro personale progetto evolutivo che ci fa amare la vita secondo nostri personali parametri. Cosa dobbiamo creare dunque? Una fantasia morale, un quadro della vita di cui noi siamo il pennello, e l’Idea è un Pensiero di Dio , la nostra morale, il nostro bisogno di equilibrio ed armonia. Spesso mi avvalgo dell’interpretazione dei sogni per orientare l’energia in senso propositivo. Non dimentichiamo però che i sogni non hanno alcuna morale, sono solo il prodotto caotico a livello astrale dei nostri desideri. E’ sempre l’IO , in questo caso l’Io del terapeuta, che sceglie la direzione in cui muoversi ed il sogno diventerà vero. Anche qui bisogna ricorrere alla fantasia morale, secondo le convinzioni etiche dell’individuo, supportate dalla consapevolezza creativa del terapeuta. Attenersi sempre al dharma, è il comandamento, mai nuocere, sempre integrare e mediare. Portare l’individuo all’autocoscienza o anima cosciente, che vuol dire essere coscienti di se stesso, imparare ad amare, svincolarsi dal desiderio, creare ciò che Buono , secondo il detto di S.Agostino: “Ama e fa quello che ti pare”. Si può arrivare all’autocoscienza in tanti modi, spontaneamente, osservando la vita, specchiandosi, osservando gli altri, attraverso l’aiuto di un maestro che abbia già percorso il sentiero della liberazione, oppure attraverso la devozione ad un maestro perfetto, una divinità, oppure attraverso il servizio, riconoscendo nell’altro la parte bisognosa che a te manca, quanto meno perché il maestro perfetto ce lo indica. Tutto ciò cattura l’ego, lo frantuma e lo consuma, rendendoci piu’ liberi di vivere . La strada esoterica e quella della conoscenza dei misteri è più pericolosa, perché ingigantisce l’ego, lo rende più forte, più arrogante e presuntuoso, quando poi, alla fine, la montagna di cartapesta va smontata e ricondotta alla natura dell’Amore. AUTOCOSCIENZA E GUARIGIONE L’Analisi, parlo della Psicanalisi, è un ottimo strumento, se però il terapeuta è orientato alla disponibilità ed alla umiltà, altrimenti può innescare un gioco perverso dal quale è difficile disincagliarsi, rimanendo alle dipendenze del terapeuta e dei suoi pregiudizi. Teniamo presente che, poiché il nostro Sé è assoluto, e la Psiche è in costante movimento, nella ricerca di superare la dualità nella quale la psiche vive, le fasi dell’umore vivono una alternativa di periodi di euforia o momenti più o meno prolungati di depressione. Questo perché i momenti euforici servono a confermare il nostro ego nella bontà delle sue scelte, ma poiché queste, in ultima analisi, risultano sempre effimere, alla prima difficoltà, l’ego si ritrae in momenti di narcisismo doloroso, che si autocompiace dell’ impotenza e dell’immutabilità della vita. Ciò comporta un senso di rilassatezza e di sconforto, sino a che un nuovo stimolo ci aiuterà a riprendere il cammino. Chi di voi non ha mai provato simili stati d’animo ? Credo , nessuno. Solo che oggi risultano molto più frequenti, a causa della mancanza di punti di riferimento, fino a veri e propri disturbi che vanno dalla ciclotimia al disturbo bipolare della personalità. Oggi è facile smascherare l’Ego quando entra in azione, solo che, una volta smascherato, questo si ritrae e ci lascia lì ad aspettare la manna dal cielo, che non arriverà mai. Normalmente ci difendiamo, accusando l’altro, svalorizzando l’obiettivo che non ci interessa più, negandolo addirittura o rimovendolo dalla coscienza; tuttavia, il desiderio rimane, perché fa parte del bagaglio energetico cromosomico e deve essere consumato. Non si può che sublimare, direbbe Freud, spostando l’obiettivo. E allora perché non affidarsi ad un maestro perfetto, che legge il nostro Karma ed assorbe su di sé le nostre proiezioni ? Quando avete fatto tutto il possibile, dite:” Signore, sono servo inutile “- suggerisce la Scrittura- perché l’Ego ci divora, nell’attesa che si ridesti l’autocoscienza. Per questo, prima che impariamo a rimetterci i nostri peccati da soli, serve qualcuno di fiducia che ci aiuti a rimetterli. La dualità è sempre presente e realizza nell’inconscio ciò che non riusciamo a portare a conoscenza. Crea energia inconscia, prana negativo che si incarna a livello fisico, generando malattie psico-somatiche, fino a malattie virali, che aspettano solo l’instaurarsi dell’agente patogeno, per manifestarsi, fino a malattie molto dense, per così dire, come quelle del sistema osseo o tumorali. E’ solo energia incosciente condensata ; questa è la malattia, e tutto trae origine dalla dualità del polo positivo e del polo negativo non integrato, della parte maschile e femminile che cozzano tra loro, dell’emisfero destro che non è integrato con quello sinistro. La guarigione avviene sempre e comunque con il supporto del paziente, che prende consapevolezza, o altrimenti le stesse od altre malattie si riproporranno in questa o in altra vita. E’ sempre il Karma che propone la guarigione, quando quella parte di Ego coinvolta si scioglie, per trasformarsi in Amore. E’ questa la legge dell’Alchimia, la trasformazione dei metalli pesanti in oro puro, l’Energia del Cristo. La meditazione isola il Se dall’Ego, sperimentando l’Energia Divina, quello stato di pura esistenza, conoscenza, beatitudine, che è la natura dell’essere. Tuttavia, una volta terminata la meditazione, l’Ego ritorna e ci fa perdere i benefici della consapevolezza appena raggiunta. Dobbiamo perseverare perché, goccia dopo goccia, l’acqua scavi la pietra e la coscienza pervada e consumi quella parte dell’essere ancora non risolta. Offriamo pensieri positivi al nostro patrimonio energetico, che lentamente impara ed accetta, come naturali, stati di coscienza fino a prima ritenuti impossibili. CRISTO, LUCIFERO, ARIMANE L’energia Cristica è quella orientata sul cuore, che tutto ascolta e comprende, e la coscienza Cristica è la coscienza del cuore, al centro del corpo, come fosse al centro di una Croce, dove le braccia distese in senso orizzontale rappresentano la materia e l’asse verticale dell’uomo rappresenta l’energia spirituale. Al centro c’è il cuore e , nel retro, sulla schiena, tra le scapole , passa il centro della Croce divina, intermediaria tra Cielo e Terra. Sopra, ci dice il grande Maestro, fondatore dell’Antroposofhia, Rudolfh Steiner, si trovano le forze di Lucifero, portatore di luce, ma insensibile ai problemi terreni ; sotto, si trovano le forze Arimaniche, che si appagano solo di realtà dense, materiali, chiuse a tutto ciò che deriva dallo spirito. Chiunque medita , o prega o si orienta verso una coscienza Cristica, deve fare i conti con gli spiriti ostacolatori, Lucifero ed Arimane, che ostacolano e combattono la realtà centrale dell’Amore, della Compassione e della Pietà. La Compassione è lo specchio della realtà divina in forma umana, che coinvolge non solo l’individuo che la prova, ma anche l’altro che ne viene coinvolto. E’ il sentimento che provava il buon Samaritano del Vangelo, quello che ha provato per tutta la vita Madre Teresa di Calcutta ed anche San Francesco di Assisi, quando decisero di abbandonare la meditazione per venire incontro agli emarginati ed ai diseredati che con loro cercavano il Cristo attraverso Sorella Povertà. La Compassione diventa Pietà quando si ammanta di una profonda comprensione per il destino dell’umanità, così come quello della Vergine Maria, che tenne tra le braccia il Figlio Gesù, morto, come egregiamente espresso nella bella statua di Michelangelo, a segno del dolore versato per l’imminente risveglio, che , proprio in questi tempi, dovrebbe realizzarsi. L’oriente, dice Steiner, vive una realtà luciferica, cioè spirituale, che trascende spesso le cose della Terra. L’orientale congiunge le mani in segno di rispetto, ma non offre la mano all’altro, in segno di comunione. Diceva il filosofo Massimo Scaligero che ben difficilmente il Dalai Lama avrebbe potuto baciare in bocca un lebbroso, come facevano Madre Teresa e san Francesco d’Assisi, per timore di acquisire il Karma dell’altro. Così pure lo stesso Dalai Lama ha invitato spesso i suoi monaci tibetani ad essere solidali con gli altri; ma costoro ben difficilmente possono capire, pur raggiungendo vette spirituali, poco realizzabili per noi occidentali. L’occidente è dunque arimanico, pratico, materialista, disceso in basso e finalizzato all’efficienza , ma ha perso il suo scopo, il vero senso delle proprie azioni. Nel Centro Cristico troviamo la mediazione tra cielo e Terra : La Croce della Resurrezione. L’ Orientale parte dal corpo, nella meditazione, per poi ascendere nell’astrazione; l’Occidentale parte dalla mente, per poi discendere fino al cuore; la Coscienza Cristica invece unisce perfettamente le due realtà, in un equilibrio di consapevolezza iniziatica. Nel simbolo dei Rosacroce troviamo una croce, con al centro, tra le due braccia, sette rose rosse. Le rose sono il simbolo dell’Amore, il numero sette rappresenta la Conoscenza, e la Croce rappresenta la mediazione tra Cielo e Terra. La guarigione comporta la trasformazione dell’Ego nell’Amore, attraverso il sentiero della sperimentazione personale, fino alla resurrezione della propria anima in una realtà iniziatica, che non disdegna la realtà corporale, ma che vive di una coscienza ispirata alla creazione del Regno di Dio sulla Terra. E’ questo il mistero del Graal, il mistero dell’incarnazione dell’entità solare , il Cristo, che discende e feconda la vergine Sophia , il corpo astrale purificato, per generare l’Uomo Nuovo, che è , come dice San Paolo, il Cristo Risorto. L’Astrale redento, la Vergine Immacolata, che viene fecondata dallo Spirito , è l’Io consapevole, che realizza il Figlio di Dio, quella parte del Se che rende l’uomo divino, qualunque sia il piano di coscienza realizzato, sia esso mentale, causale, sopracausale. I CHAKRA INFERIORI La parte bassa dell’uomo, quella dei tre Chakra inferiori, rappresenta le sfere attinenti alla realtà animale: quella della sopravvivenza, che nell’uomo si manifesta come la schiavitù del denaro , non più simbolo, ma divinità degli inferi; quella della sessualità,che, dal piacere finalizzato alla riproduzione, si trasforma in un ciclo di autocompiacimento narcisistico; quella del potere, che, dalla capacità di relazione, si trasforma nella gestione impropria della libertà dell’altro. Beninteso, le tre realtà del chakra inferiori sono indispensabili alla vita umana, ma vanno trascese e finalizzate al quarto chakra, quello dell’Amore Cristico, che comporta un cambiamento vibrazionale. I chakra dal quinto al settimo fanno parte di realtà spirituali alle quali si accede attraverso l’Amore, altrimenti si genererebbero mostri demoniaci, in grado di mettere a repentaglio la stessa sopravvivenza della specie umana. VIA DI GUARIGIONE Steiner suggerisce di orientare la ricerca della via di guarigione attraverso il pensiero puro, libero da secondi fini e speculazioni, fosse anche un pensiero semplice, e orientare l’azione in esercizi di Volontà pura, che abbia come scopo la liberazione da qualunque volontà egoica. Steiner suggerisce inoltre di proseguire il cammino mediante l’atteggiamento della spregiudicatezza, che serve a rompere le barriere che separano gli individui, fossilizzati nelle loro confessioni religiose e nei loro personali pregiudizi, della equanimità, che serve a porre sullo stesso piano tutte le cose, dell’ottimismo, nella certezza che ogni realtà sia sempre rivolta al bene. Tutto questo serve proiettare una manifestazione dell’Io aperta e creativa, che porti l’uomo ad uno stato di coscienza superiore, uno stato di rinascita che sia utile all’individuo, al prossimo ed al mondo,che integri lo Spirito e la materia in un equilibrio armonico d’Amore. Potremmo dire che la Resurrezione deve avvenire nel mondo, per il mondo, con il mondo, ovvero in Cristo, per Cristo, con Cristo, non dimenticando che Cristo è lo Spirito solare che si è sacrificato nella discesa sulla Terra e che dimora oggi sulla Terra, irradiando Amore e coraggio, gioia e fiducia. CONCLUSIONI La vita individuale va vissuta come Atto di volontà e come proposta di riferimento per le generazioni future, La Pace è l’aspirazione ed il risultato di questa ricerca, di Uomini che vogliono essere, seppur nei propri limiti, degli operatori di Pace. Permettetemi di concludere con una esortazione che sia nel contempo preghiera e simbolo di certezza che quanto la mia anima ha cercato di esprimere possa sintetizzarsi nelle parole : unità e fratellanza che si possano perpetuare nel tempo. Questa preghiera e’ una meditazione di Steiner data a Colazza per il popolo italiano: Nel segno della croce, circondata di rose, sentendolo, vediamo il risveglio dello spirito nel mondo. Si staccano dalle profondita’ dell’ anima le forze nascoste del mistero, forze che agirono in principio, forze che devono agire alla fine, forze nelle quali noi, pensando, siamo; amando viviamo; la devozione respiriamo. Amen e cosi’ sia

shantij

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