La religione come „ri-unione” dell’uomo con Dio sulle vie di Gesù Cristo di Susanna Castaldo

1) La parola religione viene dal latino re-ligio = ri-unione con Dio, che dal più profondo prende forma in noi. È lontanamente paragonabile ad un ologramma, anche in grande avviene lo stesso.

Riconoscere i problemi profondi nella vita umana.

Così come nel caso di una guarigione attraverso la preghiera, anche per altri cambiamenti nell’ uomo si potrebbe porre la domanda fatta da Gesù “Vuoi guarire?” (Giovanni, 5,6). Oppure ‘sai quali sono le imperfezioni che hai ancora e che devono trasformarsi se vuoi proseguire sulla strada verso Dio?’ Evidentemente un „filo conduttore” può essere trovato in semplici circostanze che raramente vengono considerate religiose. Nella crescita di un bambino, durante la giovinezza e l’età adulta vengono acquisite nuove capacità e spesso vengono nascoste le capacità originarie. Più tardi l’uomo, con l’aiuto del ricordo e della preghiera, può cercare di riacquistare questo modo di sentire per lui naturale, ma ormai nascosto. Le capacità acquisite nella crescita verranno mantenute ugualmente, mentre gli indurimenti dell’essere potranno venire allentati o eliminati. La spaccatura dell’uomo dovuta a „rotture” psichico-spirituali o esteriori che si manifestano nel corso della vita – nell’intelletto o nella vita degli istinti resasi autonoma, e nel contesto di una vita „nel cuore” solo parzialmente integrata – può così essere di nuovo riparata in maniera più forte e in modi diversi. E’ evidente che „il frutto dell’albero della conoscenza” nel mito del paradiso si riferisca a questa rottura e che il detto “Se non cambiate e non diventate come bambini, non entrerete nel regno di Dio” si fondi su una conoscenza più profonda della possibilità di cambiamento – Gesù in Matteo 18,1-3; Marco 10,15; Luca 18, 17. Qui non si tratta solo della naturalezza e della spregiudicatezza infantile, ma piuttosto di basi originarie dello sviluppo, che sono quasi „archetipe” 2), cioè dei modelli di base annunciati, una parte andata perduta delle „indicazioni per l’uso” dell’uomo. Questa strada può condurre molto oltre l’attuale limitata coscienza della ragione.

2) Archetipo: un concetto dalla psicologia del profondo di C.G.Jung ecc.; un modello di base dell’esistenza umana che viene percepito in maniera diversa.

Ciò non significa che l’uomo ce la possa fare di sicuro basandosi solo sulle proprie forze. Gesù offre una via reale, e la forza o la misericordia per percorrere questa strada. I cercatori della verità cristiani – mistici e alchimisti – hanno affrontato molto chiaramente tali percorsi di perfezionamento (cfr. per es. Matteo 5,48; Giovanni 10,34;…). Anche molti altri cristiani hanno fatto esperienze in questa direzione in maniera più o meno consapevole. E ciò indipendentemente dal fatto che essi abbiano percorso una via interiore o che piuttosto abbiano messo in atto la loro fede in una dimensione più sociale, o se – nel senso di un „cristianesimo pieno” così come noi lo definiamo – abbiano unito entrambi gli aspetti. Da millenni in molte culture si è alla ricerca del superamento della lacerazione interiore dell’uomo. Ne sono una prova le aspirazioni degli alchimisti taoisti, di diverse forme di yoga, ecc. 3).

3) la parola indiana Yoga significa anch’essa la ricerca di una ri-unione con l’origine. Questo non significa che tutte le vie dovrebbero portare alla stessa meta.

„L’uomo Dio” o l’uomo mandato da Dio Gesù Cristo, il „nuovo Adamo” rappresenta il segnale che da allora anche gli uomini possono riacquistare di nuovo le loro caratteristiche originarie e dimenticate e che è venuta l’ora di riparare agli stravolgimenti ormai diventati pericolosi. Lui poté riunire in se, come un „colpo di fortuna” per la terra, il legame che è alla fonte originaria del senso della vita – Dio – con una coscienza umana altamente sviluppata. Egli poté superare le forze della degenerazione. Pur presentando delle differenze rispetto agli altri uomini, egli era comunque l’uomo che fu in grado di portare a compimento tale processo in questo modo. Per questa ragione gli uomini possono comprendere più facilmente questo percorso, in particolare se lo fanno in maniera consapevole. Ma anche per coloro che non sanno niente del Gesù storico, la sua vita, compresa la resurrezione, non è senza conseguenze – in modo analogo per esempio a quando gli animali su un’isola apprendono cose nuove e improvvisamente altri animali della stessa specie che si trovano però su isole lontane, sono in grado di sviluppare più velocemente queste capacità perché hanno una specie di campo di forze comune, come per esempio scoprì R. Sheldrake.

Una relazione interiore dell’uomo con Cristo e con Dio è possibile in primo luogo anche senza la mediazione della chiesa, benché nella maggior parte dei casi una comunità di cristiani adeguata rappresenti un notevole aiuto. Le teologie contraddittorie che avevano separato la completezza dell’essere di Cristo in un padre spirituale e in un riformatore sociale non rappresentano più la soluzione migliore, sebbene possano essere d’aiuto per alcune persone, in particolare se queste ultime conoscono diverse teologie. Ogni singolo uomo può mettersi in contatto con Cristo isolandosi in una stanza, ma in fondo anche stando sulla piazza di un mercato. Questo può da un lato avvenire con l’aiuto del ricordo delle qualità tramandate (Vangeli). Chi però è aperto a credere che Cristo poteva essere percepito anche dopo la sua morte, – come del resto in base a molte testimonianze, anche se in forma diversa e tra l’altro senza questa visibilità terrena, ogni uomo sopravvive alla morte in maniera consapevole – può credere che Dio abbia degli effetti anche nel presente. Quello che verrà sentito sarà probabilmente il desiderio di pregare in comune il Dio padre che avvolge tutto “nel suo nome” o insieme a lui come se fosse un ‘grande fratello’. (Cfr. Giovanni 15,16; Matteo 6, 7-15; Matteo 18,19-20). Per esempio:

Dio, mia origine, mio aiuto e mia speranza!
Unito a Gesù Cristo* ti ringrazio per tutto ciò che ricevo da te;
perdonami per le cose che mi hanno allontanato da te **;
ti prego, fammi diventare creativo in questo silenzio attraverso il tuo spirito ***;
conducimi in alto sulla tua strada. *)
*) chi lo ritiene opportuno, può comprendere anche Maria. Anche le caratteristiche maschili e femminili dell’uomo verranno così elevate.

**) Più avanti ogni sentimento percepito come negativo, così come si è manifestato concretamente: 1) può venire osservato interiormente (per esempio la paura, l’odio, l’indifferenza e la presunzione, il dubbio esagerato, …o un problema, insomma tutto, anche se si è manifestato solo in pensieri o parole, cfr. per esempio Matteo 5,22). 2) Invece di „lambiccarsi il cervello”, aspettare un attimo per rendersi consapevoli di ciò di cui si tratta. 3) Consegnare a Dio con la preghiera questo peso adesso diventato percepibile anche dal punto di vista fisico (è possibile inoltre consegnare a Dio e a Cristo l’intero successivo percorso di vita). 4) aspettare con calma, sinché ciò diventerà eventualmente percepibile e si avvertirà una traccia di sollievo – o si avvertirà „una risposta” nella coscienza.

***) Nel silenzio gli avvenimenti del giorno possono „trovare la calma” e quindi diventa più semplice una loro elaborazione o diventano più accessibili alla preghiera. Allora ci sarà più apertura per il nuovo.

Il significato dell’etica in questo percorso.

Un livello di questo percorso è “l’amore verso Dio”, che sta al di sopra di tutto, e “verso il prossimo come verso se stesso” (Matteo 19,19). Amare se stessi può anche rappresentare una parte dell’aspirazione, e significa riconoscere il proprio compito all’interno della propria cerchia. L’amore può legare a Cristo, perché è la sua principale caratteristica, legata alla saggezza. Anche la via della buona azione nel senso di Cristo rende comprensibile la via cristiana nei suoi effetti interiori ed esteriori. Gesù ha mantenuto le regole etiche fondamentali costituite; perché l’uomo normalmente “miete quello che ha seminato” (Galati 6,7); lui però, anziché porre l’accento sulla legge esteriore, ha posto la responsabilità in maniera più forte nel singolo. In questo modo si può percepire che nell’interno proprio di ogni uomo c’è qualcosa – anche se percepibile solo come coscienza – che è in armonia con Cristo, e attraverso la quale avviene una sorta di “rinascita” (Giovanni 3). Ciò significa che nel corso del tempo l’uomo nella sua interezza entra sempre più in armonia con lo spirito, così come lo viveva Cristo. Questo punto di partenza interiore può essere vissuto nel cuore o nell’anima oppure nello spirito, i modi di viverlo sono diversi a seconda dell’individuo. A prescindere da come il singolo individuo viva Cristo o le forze a lui legate – è opportuno richiamare quanto più possibile alla coscienza ciò che è conosciuto individualmente, affinché sulla base di esso si possa sviluppare un contatto più diretto – anche nel caso in cui non siano riconoscibili degli effetti immediati notevoli.

La virtù terapeutica universale del Cristo „esteriore” o di Dio – una virtù che continua a ritornare – può poi legarsi di nuovo alla forza che si sviluppa come dono di misericordia all’interno dell’uomo. Anche in questo caso la maniera di vivere questo fenomeno può essere diversa a seconda della persona. In questo caso però essa sarà chiara e avrà delle influenze sull’ambiente circostante. Mentre questa vastità fino ad ora era limitata a pochi, che venivano considerati „mistici” o „santi”, nei nostri tempi apocalittici certi fenomeni possono manifestarsi in maniera crescente tra le persone semplici – cosa che non sempre viene riconosciuta nel suo significato e nella sua portata. Per questo motivo è necessario farne menzione qui. Questo effetto universale „dal di fuori” può venire accettato o verrà eventualmente a scontrarsi in maniera dolorosa contro le barricate erette da coloro che dentro di se non hanno sviluppato niente di affine. In questo caso essi potrebbero venire percepiti come un’istanza di giudizio, un „tribunale”.

Conducimi, affinché io non danneggi gli altri nella loro strada verso di te;
guidami ad aiutare gli altri secondo la tua volontà;
proteggimi sulla mia strada; *
Aiutami a raggiungere un’armonia più grande con il tuo amore.
*) qui possono essere compresi anche altri.

Uno sviluppo affine nelle diverse culture sin dai tempi remoti.

Così come avviene negli stadi di sviluppo del bambino fino ad arrivare all’uomo maturo, anche nelle culture umane ci sono stati simili stadi di sviluppo della coscienza. Essi da una parte hanno portato a nuove capacità (una volontà, un sentire e un pensare più liberi), dall’altra però hanno fatto diminuire la familiarità originaria con la „creazione”, e ciò ha fatto sorgere dei problemi. (Cfr. per esempio Jean Gebser, “Ursprung und Gegenwart”: una coscienza della ragione che è in successione arcaica, magica, mitica; da ciò può scaturire una coscienza integrante più forte, che può venire chiamata per esempio “coscienza della ragione”). Anche dei modelli diversi in stadi di sviluppo riconoscibili nella loro essenza hanno avuto una grande influenza, o per lo meno hanno potuto svilupparsi in misura culturale determinante. Questo è accaduto nonostante tutte le contrarietà, ma spesso, come è già stato accennato, con grandi perdite.

Nei tempi moderni è evidente che l’umanità e i suoi popoli, se vogliono sopravvivere, si trovano davanti alla sfida del destino di compiere nuovi, grandi o piccoli „salti di qualità” o passi evolutivi. Le basi di questi passi evolutivi sono state poste già da circa 2000 anni. Ciò adesso non deve più avvenire a spese delle capacità acquisite, come per esempio della ragione. Quando un numero sufficiente di singoli sviluppa una coscienza della ragione sempre più ampia per congiungersi con la loro origine divina 1), la competizione con le catastrofi apocalittiche può essere ancora vinta con un aiuto „dall’alto”. Per questo è necessaria anche una relazione con i movimenti attivisti esteriori quali il movimento per la pace ecc. Tutte le persone di buona volontà hanno il loro „posto” in questo „gioco”. Molte persone – in tutte le direzioni religiose stabili – cercano in questa direzione. Esse precedono il futuro e aiutano ad elaborare il passato, anche se prevale ancora la „mediocrità”. È la domanda se è nato prima l’uovo o la gallina, se la „salvezza” esteriore rappresenta lo scopo o la coscienza esistenziale – e il progresso dell’essere umano. Le scale di valori valide finora devono assolutamente venire trasformate, perché l’uomo può esattamente immaginare dove potrebbe andare a finire se si ostina ad andare avanti con il programma finora seguito e ormai antiquato. Come ogni cosa è parte del tutto, anche ogni buona azione ha sbocco nel tutto.

4) Non può essere condivisa la visione pessimista nell’ultimo libro di Herbert Gruhl “Himmelfahrt ins Nichts”, perché una fonte di sviluppo e di forza da lui ignorata deve invece essere presa in considerazione, una forza che tuttavia rappresenta solo una possibilità: Dio.

Ispira gli uomini a lasciare nelle tue mani ogni decisione che riguarda la vita o la morte *;
aiuta coloro che lavorano per la tua creazione;
guida tu questo mondo alla breccia verso il tuo tempo promesso.**
*) Qui ci si può riferire anche a dettagli, o alla fine il tutto può essere elaborato da un punto di vista meditativo; per esempio ‘porre fine all’altalena tra violenza e controviolenza’, ‘trovare soluzioni ai problemi in modo tale da togliere alla violenza il terreno ad essa fertile’, ‘condurre un dialogo pacifico tra le persone di buona volontà delle diverse religioni’, … .

**) Luca 11:2; 21:31. Apocalisse 11:16. Dio può dare l’amore che gli viene dato.

Si annuncia allora un „ritorno” a Dio in piccolo e in grande.

Giovanni 16,12-13: Molte cose avrei ancora da dirvi, ma per ora non ne siete capaci.
Quando invece sarà venuto lui, lo Spirito di verità, egli vi guiderà verso tutta la verità. Perché non vi parlerà da se stesso ma dirà tutto quello che ascolta, e vi farà conoscere l’avvenire.

Prof.ssa Susanna Castaldo

shantij

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