Francesco dell’Amore universale di Roberto Cristiano

Assisi Eremo delle Carceri

22 gennaio 2015

L’Oriente incontra l’Occidente, è una iniziativa promossa dal Mandir della pace, associazione di volontariato sociale e culturale che, presso l’Eremo delle Carceri di Assisi ha donato una Statua di San Francesco realizzata con il contributo dello scultore Sandro Da Verscio e raffigurante i simboli delle cinque religioni più note. L’iniziativa è stata ideata da Gabriella Lavorgna, Presidente della Fondazione “ Mandir della Pace”, e la statua è stata donata dalla stessa Fondazione alla Municipalità di Assisi. Numerosi sono stati all’epoca gli apprezzamenti espressi all’iniziativa, tra i quali quello di Tara Gandhi, che ha sottolineato come l’Unità sia la parola magica che lega l’uomo prima all’Universo per la sua essenza divina, e poi ai suoi simili ed alla natura, auspicando che questo primo passo verso l’armonia sia artefice di una nuova età dell’oro per il genere umano e punto d’incontro e di dialogo interreligioso per raggiungere obiettivi di Pace e di fratellanza Universale. La città di Assisi ha espresso l’apprezzamento dell’Amministrazione Comunale ed ha ringraziato il Mandir della Pace per il dono di un’opera d’arte così prestigiosa, sia dal lato artistico che per i significati contenuti nella simbologia raffigurata. L’iniziativa è maturata da una lunga evoluzione della promotrice ed è frutto di un’apertura spirituale, ottenuta anche attraverso l’approfondimento di antiche saggezze e guide di “Maestri spirituali”, dotati di capacità di illuminare e risvegliare le Coscienze. La parola “Mandir” deriva dal sanscrito il cui significato è quello di tempio, ed è il luogo dove la Divinitas ha la sua sede, da cui emanano luce e forze tali da spronare il pensiero, l’azione e la comunicazione che inducono al risveglio della consapevolezza. La Fondazione si pone l’obiettivo di contribuire, attraverso i canali della Cultura, dell’Arte, della Scienza e della Comunicazione, a creare pensieri, parole ed azioni, votati alla crescita della “Coscienza Umana. Una cultura di pace intesa come insieme di valori fondati sul rispetto per la vita, per i diritti umani, per la cessazione dei conflitti e per la Cooperazione tra popoli da Oriente ad Occidente. Il Mandir intende realizzare tale obiettivo mediante la creazione di una rete di cooperazione internazionale, costituita dalla libera adesione di persone, enti e fondazioni di promozione ed utilità sociale, non aventi scopo di lucro che si riconoscono nei valori e negli intenti di queste finalità. Sulla base di tali profili vengono trascese tutte le forme di discriminazione ed intolleranza, senza barriere sociali o di credo, in vista di un autentico rispetto delle differenti culture, etniche e religiose. Promuovere e coordinare iniziative che attraverso il Volontariato favoriscano la comprensione, la tolleranza, la solidarietà e la cooperazione fra i popoli e tra le nazioni, da “Oriente ad Occidente”. Ovvero il dialogo tra differenti fedi per lo sviluppo e la diffusione di una cultura di Pace, all’insegna della Solidarietà e dell’affermazione dei valori spirituali universali come Giustizia, Tolleranza, Compassione, Rettitudine ed Amore. La Fiaccola, simbolo Gandhiano di pace, realizzata dalla Fondazione “Mandir della Pace”, reca i simboli delle 5 religioni piu’note come ponte di dialogo tra popoli tra Oriente e Occidente, trasmettendo “da cuore a cuore” il senso dell’unità nella diversità. Nel rimarcare le atrocità nel mondo, compiute in nome delle guerre di religione, ha auspicato che almeno le tre monoteiste possano trovare una via di convivenza, eliminando le spirali di odio che costituiscono una miscela esplosiva. E’ stato posto in risalto lo spirito di San Francesco, che è riconosciuto anche dal mondo islamico come missionario di pace per aver mediato a Gerusalemme con il sultano Kalim e considerato da questi un “sant’uomo” per i suoi intenti di metter fine al versamento di sangue in atto. Una statua del Poverello d’Assisi è stata posta all’ingresso dell’Eremo delle Carceri, come messaggio di Amore e di rispetto che valica i confini delle religioni. La statua di San Francesco è un motivo di meditazione in più per chi si reca all’Eremo delle Carceri di Assisi, uno dei luoghi più suggestivi e mistici di tutta la Terra. La statua rappresenta San Francesco in un atteggiamento di dono di “Amore universale”. La figura del Santo è inserita in una originale grande aura contenente i simboli delle più note religioni del Mondo. Il risultato è di particolare effetto sia per l’umanità che il volto del Santo e le mani aperte sprigionano e sia per la suggestione che l’aura, quasi fosse una luce soprannaturale, emana. San Francesco, oggi più che mai, è l’interprete sublime dell’autentico messaggio rivolto a tutte le “creature”, messaggio permeato di quella spiritualità universale che dovrebbe illuminare, tramite il dialogo e la tolleranza, le coscienze degli uomini del terzo millennio verso orizzonti lungimiranti di consapevolezza e di Cooperazione tra Oriente e Occidente.

Roberto Cristiano

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