La via della Montagna Vol. 1- Aprile 1964- n. 2 Vegetarianesimo – di Arthur Osborne.

Il Bodhisattva … desideroso di coltivare la virtu’ dell’amore, non dovrebbe mangiare carne, per non causare terrore agli esseri viventi. Quando i cani vedono, anche a distanza, un paria, che ami mangiare carne, sono terrorizzati e pensano: ‘Sono portatori di morte e ci uccideranno!’ Anche gli esseri pi piccoli che vivono sulla terra, nellaria e nellacqua, hanno un senso molto fine dellodorato e scoprono a distanza lodore dei demoni nei mangiatori di carne, e fuggono il pi velocemente possibile dalla morte che li minaccia.
– Dal Lankavatara Sutra.

Ci sono benefici derivanti dal non mangiar carne?
O forse la questione andrebbe posta diversamente: ci sono danni derivanti dal mangiar carne? Non considero la questione dal punto di vista medico ma solo da quello spirituale. Il corpo non solo un contenitore: finch si resta individui, il corpo parte di quellessere, e, come afferma singolarmente De la Mare: ” E molto strano, quanto pu essere strano, che ogni cosa che mangia Miss T. diventa Miss T.”.

Svariati sentieri spirituali includono discipline fisiche, mentali ed emozionali, mirando a una totale armonizzazione. Da un lato, le vibrazioni prodotte da una tecnica spirituale influiscono sul corpo, dallaltro, lo stato del corpo pu facilitare o impedire il progresso spirituale. La dieta, perci, non un fattore indifferente.
Dal punto di vista teorico, c qualche argomento a favore del mangiar carne, ma molto di pi contro. In favore, si pu dire che il corpo opera una sorta di alchimia con la quale gli ordini di vita pi bassi sono trasformati in pi alti. Ma, a favore dellastensione, c la considerazione che le essenze sottili del cibo ingerito vengono assorbite insieme alla sostanza fisica, e perci chi mangia carne tende a fortificare le sue tendenze animali. Inoltre, la compassione vieta che si debba pretendere che altre creature perdano la loro vita per nutrirci. Questa lazione di vairagya, legalitarismo che cos importante nella ricerca della Realizzazione.

Lesame formale delle varie religioni presenta alcune difformit. Gli Ebrei possono mangiare qualsiasi carne tranne il maiale e possono bere alcol. Per i Mussulmani sono vietati sia il maiale che il vino. Il bando si estende anche agli animali non ruminanti. Escludendo ci, comunque, laffermazione del Corano che Dio ha creato gli animali come cibo per luomo sembra implicare che il cibo animale non solo permesso, ma imposto.
Unosservazione di SantAgostino dimostra che, nei primi secoli del Cristianesimo, il bando degli animali non ruminanti era osservato anche dai Cristiani. Ci viene spiegato simbolicamente comparando tali animali alle persone che inglobano le informazioni senza ruminarci su, implicando, in tal modo, che le qualit sottili degli animali vengono assorbite.
I Cinesi, come i Cristiani dei secoli successivi, non hanno restrizioni. Gli Ariani Vedici, e gli Hind fino allavvento di Buddha, mangiavano carne, anche il manzo, e bevevano alcol. Al giorno doggi i Bramini (tranne quelli occidentalizzati) sono vegetariani e astemi. Allo stesso modo si comportano alcune caste che cercano di assimilarsi ai Bramini. I Kshatriyas e la maggior parte delle caste basse sono carnivori. Anche tra i Bramini il vegetarianesimo pu essere diversamente interpretato: un Bramino Bengali mangia pesce, mentre un Bramino ortodosso dellIndia meridionale si astiene anche dalle uova. Buddha, che viveva in una comunit carnivora, permetteva ai suoi seguaci di mangiar carne purch gli animali non fossero stati uccisi appositamente per loro.
Tali diversit sono dovute al fatto che, per questioni fisiche come il cibo assunto, i differenti movimenti di influenza spirituale richiedono modalit differenti di adattamento.

Per scopi pratici, la questione importante se, al giorno doggi, ci sia un qualunque regime adatto per gli aspiranti in generale, e se s, quale, poich le regole che governano lazione non sono statiche ed eterne. I cambiamenti nelle condizioni di vita richiedono nuovi adattamenti, come si pu vedere, per esempio, nella graduale adozione del vegetarianesimo nellInduismo. In qualche modo, le differenti religioni ancora osservano i loro separati precetti, ma ci sono varie indicazioni che, per gli aspiranti in generale, e certamente per quelli che non seguono la stretta ortodossia di una qualche religione, il vegetarianesimo indicato. Spesso si incontrano aspiranti che trovano spontaneamente che il loro sentiero porta a un punto dove sentono unavversione interna per la carne o anche unincapacit fisica ad assumerla. Proprio oggi, mentre stavo scrivendo questo articolo, ho ricevuto una lettera che mi diceva: Lui stesso ha smesso di mangiare cibo animale perch il suo corpo improvvisamente ha rifiutato di accettarla, e allinizio non riusciva a capire e cercava di ribellarsi, finch ha gradualmente capito che questo potrebbe essere un segno di evoluzione spirituale.
E degno di nota anche il fatto che la maggior parte degli ashram Hindu, indifferenti allortodossia in generale a un livello impensabile in tempi precedenti, sono molto precisi per quanto riguarda il vegetarianesimo. I principali esempi di questo atteggiamento sono Sri Ramanasramam and Anandashram, lashram del defunto Swami Ramdas. Per i visitatori occidentali viene preparato cibo speciale, ma sempre vegetariano.

Ma soprattutto Maharshi ha sempre rifiutato, in generale, di dare istruzioni per la disciplina fisica. Quando gli stato chiesto qualcosa riguardo le posizioni per la meditazione, ha detto semplicemente: “La mente rivolta in ununica direzione la sola posizione giusta.” Quando gli stato chiesto del celibato, non lha imposto, ma ha detto che anche le persone sposate possono ottenere la Realizzazione. Ma quando gli stato chiesto della dieta, ha prescritto con enfasi il vegetarianesimo: “La dieta regolata, limitata a quella sattvica (cio pura e vegetariana), presa in quantit moderate, la migliore delle regole che pu condurvi allo sviluppo delle qualit sattviche della mente, che, a loro volta, sono di aiuto nella pratica dellauto-introspezione.”* Il passaggio citato continua con una signora occidentale che chiede una concessione speciale per gli occidentali e Bhagavan che rifiuta. Bisogna aggiungere che nel ‘cibo sattvico’ Maharshi include il latte, sebbene sia un prodotto animale, ma non le uova, che sono considerate troppo stimolanti o rajasiche.
Era caratteristico di Bhagavan che non avrebbe mai imposto il vegetarianesimo a qualunque devoto a meno che non fosse esplicitamente interpellato al riguardo, ma, una volta che gli venisse domandato, era categorico. E accaduto spesso nella sua vita, e ancora accade, che, sebbene non venisse loro richiesto, i suoi devoti sviluppassero quell’avversione per il cibo animale che ho citato come caratteristica generale dellaspirante moderno.

In conclusione, si pu affermare in maniera definitiva che il vegetarianesimo fa bene a quelli che seguono un sentiero spirituale nel mondo moderno, e specialmente a quelli che aspirano a seguire il sentiero di Maharshi.
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* The Teachings of Ramana Maharshi in His own Words, p. 157 delle edizioni Rider & Co., e p. 200 delle edizioni Sri Ramanasramam.
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Traduzione a cura di Maria Colimoro de Tora

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