L’Arte strumento di consapevolezza del Prof Ferrini

L’Arte strumento di consapevolezza

Arte come Yoga, spiega il Professor Ferrini del Centro Studi Baktivedanta, una visione ed un progetto di vita i cui valori, veicolati dalla Tradizione Vedica, possono essere utilmente spesi nella vita di tutti i giorni. In Occidente, a partire dall’Ottocento positivista, venuta a crearsi quasi una dicotomia tra religione e creativita’ , ed anche tra scienza ed arte, come se queste discipline, che indubbiamente parlano linguaggi diversi, fossero radicalmente separate, inconciliabili, incommensurabilmente distanti. Prevale anche oggi la tendenza a considerare la religione come ripetitiva, immobile, chiusa in se stessa, mentre larte come un processo dinamico, pulsante, innovativo, tracciando linee di separazione che sono invece estranee ai concetti di Arte e di Yoga cos come intesi nel mondo culturale vedico. Nella Tradizione Vedica la vera Arte non prescinde dalla Spiritualita’ e la Spiritualita’ non esclude l’Arte autentica. L’Arte tradizionale indiana veicolo della Spiritualita’ , la quale ritenuta, in ultima analisi, il processo creativo per eccellenza che impegna il soggetto in una continua, dinamica, mai inesauribile ricostruzione armonica della propria personalita’ . In tale contesto l’Arte non si esaurisce in un effimero gusto estetico, che non lascia fondamento e che destinato a spegnersi, sopraffatto da una miriade di altri gusti e forme ugualmente evanescenti. Nella drammaturgia, nella scultura, nella danza o nella musica tradizionale indiana, l’Arte ha funzione trascendente; la sua creativita’ si fonda su di un sublime scopo teologico: la meditazione, dhyana, finalizzata alla riscoperta di se’ e della propria relazione con il Divino. L’opera d’arte nasce dalla meditazione ed induce alla meditazione, al fine di rendere possibile – all’artista e allo spettatore – il guado da una sponda all’altra, da un livello di coscienza ad un altro ancora superiore, dalla percezione della forma alla percezione dell’essenza, oltre il gioco di apparenze dell’esperienza meramente sensoriale ed estetica. L’Arte, dunque, come strumento di riflessione, di crescita, di auto-superamento. Non svago o diversivo per sfuggire alla realta’ , ma strumento di pensiero elevato per imparare a comprenderla e a modellarla; non causa di alienazione ma mezzo di ricongiunzione con la parte piu’ profonda di se’, per un cammino di vita che possa dirsi effettivamente libero e creativo. Il professor Ferrini prosegue la conferenza descrivendo le otto tappe fondamentali dello Yoga classico che, spiega il relatore, rappresenta un percorso progressivo verso la realizzazione della bellezza e dell’interiorita’ della coscienza, quello spazio interiore mistico in cui la persona si ricongiunge a se stessa e alla propria Origine, Dio. La perfetta integrazione tra Arte e Yoga propria della civilta’ indovedica, in cui lo Yoga si esprime attraverso l’Arte e l’Arte attraverso lo Yoga, risulta perfettamente evidente nello Yoga della Bhakti, il quale per eccellenza permette un rigenerarsi interiore in una progressiva riarmonizzazione tra razionalita’ ed intuizione, pensiero e sentimento, ragione ed immaginazione, e nel quale la percezione e l’interiorizzazione di determinati suoni e forme, pervasi di contenuti spirituali, assurgono a pratiche fondamentali della disciplina e del percorso terapeutico. La meditazione sul Mantra, ossia l’invocazione e l’ascolto di vibrazioni sonore intrise di significato spirituale (come lo sono i Nomi divini di cui si compone il Mantra Hare Krishna), e la contemplazione e l’adorazione delle Murti, le forme che rappresentano il Divino, vengono infatti considerati nel Bhakti Yoga strumenti essenziali per l’elevazione della coscienza e la ricongiunzione con il proprio s profondo e con Dio. Comincia cosi quell’affascinante viaggio che porta alle radici della genuina e piu’ alta Creativita’ .

shantij

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