Sai Baba parla della filosofia

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Sai Baba parla della filosofia

D. 85 – Swami, mi interessa la filosofia. Posso studiarla?

Bhagavân – Molti studiano i libri di filosofia. A che pro? Sembra infatti che tale lettura li conduca a una “perdita totale” ( full loss , in inglese, è in assonanza con philosophy – N.d.T.)! Le cose dovrebbero invece andare al contrario. La filosofia dovrebbe colmare il vuoto ( fill loss ) nella vostra vita: soltanto allora il suo studio vi sarà veramente utile. Leggete il libro del vostro cuore! Non basta ripetere i mantra. Non potrete mai sperimentarne l’efficacia se non siete consapevoli di ciò che ripetete. In altri termini, dovreste avere conoscenza pratica. Esaminiamo il primo verso della Bhagavad Gîtâ, Dharmakshetre kurukshetra, dove il re chiede a Sañjaya che cosa stia accadendo sul campo di battaglia: non è stolta una domanda simile? Che cos’altro può accadere in un campo di battaglia, se non combattimenti e uccisioni? Il re Dhritarâshtra può forse aspettarsi che ci sia un banchetto o una partita di calcio? Allora perché pone a Sañjaya tale domanda? Be , non è poi così banale come sembra. Dhritarâshtra vuole sapere da Sañjaya se i suoi figli, i Kaurava, abbiano avuto anche il più piccolo cambiamento, poco prima dello scoppio della guerra, che possa condurre a un compromesso con i Pândava. Quindi, limitarsi a leggere serve a ben poco. Bisogna conoscere il significato nascosto e sottile del testo per averne una chiara comprensione. Questo significa “colmare il vuoto”, che è la vera filosofia.

D. 86 – Swami, è incredibile ciò che stiamo vivendo ogni giorno qui a Kodaikanal. La nostra buona sorte è inestimabile, dato che ci permette di stare seduti ai Tuoi piedi di loto e ascoltare cinque discorsi al giorno! Come dobbiamo considerare un simile privilegio?

Bhagavân – Avete quest’opportunità perché ve la meritate; ma dovete notare una cosa importante: la Bhagavad Gîtâ afferma: “Kshîne punye martyalokam vishanti”. Ciò significa che, quando il merito si sarà esaurito con il passare del tempo, dovrete ritornare sulla terra, anche dal più alto dei cieli. Sapete che alcuni dei vostri rappresentanti vengono eletti legislatori o membri del parlamento. Quanto dura la loro carica? Solo cinque anni! Dopodiché, devono ritornare al collegio elettorale. Ma se come legislatori, parlamentari e rappresentanti del popolo, essi si incontrano con gli elettori e rendono servizio a chi li ha votati, possono ripresentarsi alle elezioni e ritornare al concilio o al parlamento per altro tempo. Anche voi, beneficiando di quest’opportunità unica, potete prolungarne il termine compiendo satkarma, buone azioni, nutrendo sadalochana, buoni pensieri e facendo satsang, stando cioè in compagnia di persone devote.

D. 87 – Swami, da un lato abbiamo la più elevata spiritualità e dall altro parenti e amici che ci distraggono verso le cose del mondo. Senza dubbio, è colpa nostra se prestiamo loro ascolto. Tuttavia, dobbiamo affrontare tale conflitto. Che fare?

Bhagavân – Oggigiorno, nessuno ha veri amici. Quali sono questi amici d’oggi e di che tipo? Dopo tutto, la vostra è un amicizia che dura due o tre anni, finché non terminate gli studi e lasciate l’ostello. Poi vi separate e ognuno va per la sua strada. Finché avete denaro in tasca e vostro padre occupa una buona posizione, tutti verranno a trovarvi e vi saluteranno (hello), ma, non appena le tasche sono vuote e vostro padre va in pensione, non troverete neppure più una persona che venga a dirvi addio (goodbye)! Siete ancora disposti a chiamare certi individui amici? In sanscrito, amicizia si dice maitrî, che si pronuncia come my three. I tre rappresentano appunto la coerenza di pensiero-parola-azione. Conoscete amici dotati di questa triplice purezza? Introvabili! Allora, chi è il vostro vero amico? Dio. Dio è l’unico amico per voi, poiché è sempre con voi e in voi. Non avete altri amici. Inoltre, dovreste stare molto attenti alle vostre compagnie. Si dice: “Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei!” Quindi non dovreste considerare tutti quanti vostri amici! Un guerriero di elevata statura e grande arciere, quale Karna, fu bollato come uno dei malvagi quattro per aver frequentato cattive compagnie (Duryodhana, Duhshâsana, Shakuni e Karna). Poi, chi sono i vostri veri parenti? In che modo eravate legati a essi prima che nasceste? Li avete acquisiti nel tempo e li perderete come nuvole di passaggio! Pensateci bene. I parenti bussano alla porta quando qualcuno muore e al massimo vi seguono nel corteo funebre…ma nessuno di essi può seguire l anima che se ne va! Soltanto Dio è con voi in vita e anche dopo la morte; perciò è il vostro vero Amico e unico Parente. Queste persone terrene non dovrebbero esser considerate come amici e parenti. Anche la vostra vita è breve, ma Dio è Coscienza ed Essere. È sempre presente: prima, durante e dopo la vostra vita fisica. Egli è la Verità eterna. Quindi, seguiteLo, stringeteLo con la mano destra (right hand) perché è la cosa giusta (right) da fare, e afferrate il mondo con la sinistra (left hand) perché è ciò che va lasciato (left) da un momento all’altro! Quindi, ricordate Dio costantemente.

D. 88 – Swami, è una grande sventura che non ci sia un cambiamento tangibile nel nostro stile di vita, sebbene siamo qui e ascoltiamo i Tuoi discorsi da anni. Non riusciamo a comprenderne il motivo. Per favore, spiegacelo.

Bhagavân – L’unico motivo è che non mettete in pratica. Se manca il generatore di corrente ed è buio, basta forse dire la parola “luce” per disperdere le tenebre? Non potete saziare un affamato semplicemente mostrandogli un menù di cibi prelibati: dovrà mettere in bocca qualcosa per sfamarsi, giusto? Un malato può guarire semplicemente leggendo la composizione di un farmaco? Potete alleviare le sofferenze di un povero, leggendogli i trattati di economia e commercio? Potete avere mukti (la liberazione) leggendo libri, ma non mettendo in pratica alcun insegnamento in essi contenuto? Invece di dire qualcosa senza farlo, è meglio farlo senza dire nulla! Ve l’ho detto ripetutamente che, finché non metterete in pratica ciò che predicate, potete ascoltare i discorsi per anni senza conseguenze di rilievo. Vi porto un semplice esempio: se volete accendere una lampada e avete una scatola di fiammiferi, dovete prima aprire la scatola, prendere un fiammifero, poi strofinarlo contro la parte ruvida. Se dopo aver provato più volte ad accendere il fiammifero, non compare la fiamma, significa che la scatola è bagnata. Quindi non potete accendere il fiammifero strofinandolo contro la scatola. Allora dovete lasciarla ad asciugare al sole per un po’. Ecco perché la fiamma della saggezza non si accende in voi: perché siete immersi nell’acqua dei desideri e degli attaccamenti materiali! Quindi, dovete asciugare la mente con tutti i suoi infiniti desideri e pensieri di benessere materiale al sole della rinuncia. Solo allora potrete accendere la lampada della saggezza. Potete rimanere qui ad ascoltare tutti i discorsi che volete, ma non potete aspettarvi di raggiungere i risultati desiderati se non traducete in pratica, nella vostra vita quotidiana, l’essenza di un solo insegnamento!

D. 89 – Swami, a causa della direzione sbagliata del nostro pensiero, ci sentiamo agitati e spesso falliamo nei nostri tentativi. Come uscirne?

Bhagavân – La causa di ogni agitazione, disturbo, delusione, depressione e fallimento, è il vostro pensiero sbagliato. Esso è completamente deviato! Qualunque cosa vi accada nella vita, dovreste pensare: “Questo è un bene per me”. Dovreste sapere che, tutto ciò che accade, ha un esito finale positivo per voi. Questo è il pensiero positivo. Invece oggi siete pieni di pensieri negativi. Come potete pensare di conoscere e sperimentare Dio? Il corpo, la mente, l intelletto e i sensi sono completamente negativi, mentre lo spirito, la vostra coscienza o Âtma, è positivo. Dio è la vostra coscienza. Sapete perché non riuscite a conoscere e sperimentare Dio? L unica causa sono i vostri pensieri e atteggiamenti negativi. Quindi, il pensiero positivo e le azioni positive sono davvero essenziali al progresso spirituale. Soltanto allora avrete pace, beatitudine e successo. Vi faccio un esempio… Certamente è positivo saper progettare un piano accademico, prepararvi, ottenere una buona votazione agli esami e assicurarvi un impiego. Invece, progettare di studiare qualunque cosa vi assicuri un salario molto alto, di andare all estero dove si guadagna di più e di sposare una ragazza che abbia una ricca dote, è pensiero negativo. Rivolgersi ai genitori, o educare voi stessi, è sicuramente positivo, ma costruire un business dall istruzione che avete ricevuto è pensiero negativo. Per un dottore, l approccio positivo è curare e trattare il paziente, ma se il criterio su cui si basa la cura è il denaro, allora l approccio è negativo. Oggi dovremmo riempire il cuore con tutti i pensieri positivi, con i sentimenti divini. Soltanto così potete sperimentare Dio che è sat-chit-ânanda, ed è assolutamente positivo. Pertanto, è necessario che accettiate tutto come buono per voi. Questo è pensare positivamente. Succeda pure tutto quello che deve accadere: problemi, guai, difficoltà, perdite, fallimenti, critiche e quant altro. Successivamente saprete che era avvenuto per il vostro stesso bene. Una piccola storia. C era un re cui un giorno venne l idea di tagliare da solo una canna da zucchero e mangiarsela pezzo per pezzo. Ma, per sventura, si tagliò un dito e il ministro, che gli era accanto, disse: “O re! Vi siete tagliato un dito. Questo è un bene per voi!” Il re andò su tutte le furie e pensò: “Che cosa? Che cosa c è di buono nel perdere un dito? Che cosa direbbe il mio ministro se perdessi anche la testa?” Infuriato, fece rinchiudere il ministro in prigione. Questi, per tutta risposta, esclamò: “O sire, la prigione è la mia fortuna!” Qualche tempo dopo, il re andò a caccia nella foresta attigua. Perse la strada e fu avvistato da una tribù locale che stava cercando una vittima sacrificale per propiziarsi la propria divinità. Catturarono il re e lo condussero dal loro sacerdote. Dopo aver esaminato il re accuratamente, il sacerdote disse: “Non possiamo uccidere questo re e offrirlo alla divinità, perché gli manca un dito! Un corpo menomato o imperfetto non può essere offerto in sacrificio”. Così dicendo, fece liberare il re. Mentre camminava, il re comprese il significato delle parole del suo ministro: “Questo è un bene per voi!” Fece chiamare il ministro e gli disse: “Quant erano vere le tue parole, ministro! Grazie al fatto di aver perso un dito, la tribù mi ha reso la libertà e ho avuta salva la vita! Ora però mi è rimasto questo dubbio: di quale beneficio è stata la prigione per te?” Il ministro rispose: “Se non fossi stato incarcerato, sicuramente sarei venuto con voi e gli indigeni, dopo avermi rilasciato, avrebbero catturato e sacrificato me al posto vostro! Perciò, la prigione è stata veramente la mia salvezza…”. Ecco che cosa sono il pensiero e l atteggiamento positivo. Allora la felicità e il successo vi seguiranno. Un amico che non vi soccorre nel momento del bisogno, un Dio che non vi concede le grazie che Gli avete chiesto in preghiera, un cavallo che non corre durante la battaglia, o saggio, abbandonali immediatamente! (Poesia in telugu) In primo luogo, sappiate che nella poesia, ci si rivolge a un sumati (un uomo saggio). È vero che dovete tagliare i rapporti con chi non vi aiuta nel bisogno, che dovete abbandonare il cavallo che non corre in battaglia e dimenticare il dio che non risponde alle vostre preghiere. Tuttavia, c è una cosa importante da notare. Perché non pensate in quest altro modo? Prima di biasimare chi non vi aiuta quando ne avete maggiormente bisogno, perché non riflettete un attimo se siete sempre corsi in aiuto di qualcuno nel momento in cui aveva necessità di voi? Un cavallo che non corre nel campo di battaglia deve essere abbandonato; ma vi siete mai chiesti se siete abbastanza esperti da cavalcarlo? Il Dio che non risponde alle vostre invocazioni non è Dio; ma vi meritate ciò che desiderate e chiedete? Questa poesia si rivolge al saggio, a sumati, che pensa in maniera positiva prima d incolpare gli altri; è così che dovreste pensare.

D. 90 – Swami, ora sappiamo che bisogna proprio avere una fede intensa in Dio! Naturalmente, l esperienza (di Dio – N.d.T.) sarà proporzionata all intensità della nostra fede. Swami, anche Dio risponde in maniera proporzionata all intensità della fede?

Bhagavân – Certamente! Se ci mettete krishi, il vostro sforzo, Dio vi darà kripâ, la Sua grazia. Inoltre, con lo sforzo, potete diventare anche un rishi (saggio). Un ragazzo di un villaggio incontrò un erudito che gli disse che Dio può essere sperimentato praticando il prânâyâma (esercizi di controllo del respiro) e dhyâna (meditazione). Il ragazzo cominciò quindi a praticare questi esercizi con grande impegno. Compiaciuto della sua devozione e sincerità, Dio apparve e lo benedisse. Il ragazzo disse poi all erudito di aver visto Dio facendo quello che gli era stato consigliato, cioè prânâyâma e dhyâna. Il pandit, nell udire l incredibile esperienza del ragazzo, incredulo esclamò: “Che cosa? Non dire sciocchezze! Come hai potuto vedere Dio se neppure io, che pratico il prânâyâma e dhyâna da anni, ci sono mai riuscito? Non devi raccontare simili fandonie!” Il ragazzo tornò al suo luogo di meditazione e là vide Nârâyana. Gli disse: “Signore, il pandit mi ha chiamato bugiardo! Come posso fargli accettare ciò che ho sperimentato? Ti prego, non andartene finché lo condurrò qui e gli mostrerò che ciò che gli ho detto è vero! Però, Signore, ho paura che Tu scompaia, e ciò mi renderà un miserabile agli occhi dell erudito che già dubita di me. Quindi permettimi di legarTi con una corda a questo palo”. Poi corse dal pandit e gli disse di seguirlo se voleva vedere Nârâyana stesso. Il pandit, tuttavia, non riusciva a vedere Dio, mentre il ragazzo Lo percepiva chiaramente e conversava con lui. Allora, il ragazzo pianse e implorò il Signore di rendersi visibile anche all erudito, e infine Nârâyana lo accontentò. Questa è vera devozione. Dio si fece legare a un palo! Notate anche quest altro punto: la fede che il ragazzo ebbe nelle parole dell erudito gli permise di avere quell esperienza. Se passate la vita pregando, essa sarà serena e gioiosa. Ad esempio, se scalate i sette colli e andate nel tempio di Venkateshvara, a Tirumala, vi sentirete molto affaticati. Invece, se andate a Tirupati in gruppo, e cantando il Nome di Dio, non avvertirete alcuna stanchezza.

D. 91 – Swami, in quest era di Kali, la devozione, la fede e la costanza sono in declino. Non solo: vediamo spesso alcune persone che deridono i devoti e conducono una vita contraria alle norme religiose. È veramente uno stato pietoso. Che cosa dobbiamo fare in simili circostanze?

Bhagavân – Intanto, correggete voi stessi! Rettificate i vostri errori e difetti. Dato che voi stessi non siete privi di macchia e non siete d esempio, non avete il diritto di biasimare né di sottolineare gli errori altrui. Quindi, badate che la vostra fede sia forte, profonda e stabile. Nella terra dell Andhra, vivevano tre re: il re della poesia, Goparâju, il re della devozione, Tyâgarâju e il re della sublime musica lirica, Potarâju. Quest ultimo si rifiutò di dedicare la sua traduzione della grande opera Bhâgavatam al re che gli aveva promesso immense ricchezze in segno di apprezzamento del suo lavoro. Potarâju, o Potana, dedicò il libro soltanto al Signore Râmachandra. Goparâju o Ramadasu, detto anche Gopanna, spese tutti i soldi per rinnovare il tempio di Râma, gesto per il quale fu punito severamente. Tyâgarâju (o Tyâgarâja) considerò ramuni sannidhi, l’intimità con Dio, più importante di nidhi, il denaro. Tutti e tre fecero le loro scelte in quanto fermamente convinti della supremazia di Dio. Lavorarono e soffrirono per appagare se stessi e la propria coscienza, e non si preoccuparono del punto di vista o delle opinioni altrui. Non cedettero a tentazioni di alcun tipo. I cani possono anche abbaiare al passaggio dell elefante, ma non per questo l elefante ci perde qualcosa. Sapete quant è grande il mare. Nei Purâna si legge che amrita, il nettare divino, e hâlâhala, il veleno, sono prodotti nello stesso oceano. Il nettare vi dona beatitudine, mentre il veleno è mortale. La società è come un vasto oceano, dove vivono persone nettaree e persone velenose. Le persone malvagie si prendono gioco di quelle buone. Questo non significa che dovete perdere la vostra nobiltà d’animo e la vostra bontà. Una gru può prendersi gioco del cigno. Il canto del cuculo è insopportabile per il corvo. Il koel mangia le tenere foglie del mango, mentre il corvo becchetta le foglie amare del nîm. Nello stesso modo, vi sono nella società persone che lottano per ottenere i piaceri sensoriali, momentanei ed effimeri, e persone che compiono ogni sforzo per avere la grazia di Dio e la beatitudine divina. Un mulo, che trasporta una pila di legno di sandalo, non può apprezzarne il profumo. Un bufalo non conosce il sapore del riso battuto. Similmente, non tutti possono assaporare il gusto della Divinità. Se negate la Divinità, state negando voi stessi. Voi non siete diversi da Dio. Siete Dio stesso. La vostra lode e il vostro biasimo non toccano Dio. Il bene e il male che compite vi ritornano indietro come reazione. Considerate questo esempio. L’ascia taglia l’albero che non le ha fatto alcun male, ma, a causa della sua azione negativa, la sua lama non è più affilata. Non è l albero a punire l’ascia, ma l’azione dell’ascia stessa a farle perdere quella peculiarità per ottenere la quale era stata posta nel fuoco e battuta con il martello. Un altro esempio. L’oro, quando viene fuso nel fuoco, mostra tutto il suo splendore, ma l’orafo ne soffre in qualche modo le conseguenze perché la cenere finisce nei suoi occhi e il fumo gli annerisce i vestiti. Non è l oro che punisce l orafo, ma la sua stessa azione. Allo stesso modo, se accusate Dio, ve la prendete con Lui, o Lo negate, il vostro comportamento non Lo toccherà minimamente. La vostra azione, però, vi ritornerà indietro. Siete voi a punire voi stessi. Supponete di gettare una manciata di sabbia verso il sole: che cosa accadrà? Essa vi ricadrà sugli occhi. Se accendete il ventilatore, ne godrete l aria fresca; ma, se non lo accendete, esso non ci perderà nulla. Se accendete la luce, potrete vedere chiaramente; ma, se non l accendete, la lampadina non ci rimetterà nulla. Quindi, bene e male dipendono solo da voi. Così come potete acquistare qualsiasi oggetto materiale con il denaro, allo stesso modo, con i soldi del Nome divino, potete avere gioia. Se vi mettete sotto un lampione, potrete vedere tutto ciò che sta intorno e anche la stessa lampadina che fa luce; similmente, la Divinità rende felici voi e tutti coloro che vi circondano. Perciò, approfondite la vostra fede in Dio, e sperimentate la beatitudine divina. È questo che dovreste fare. I frutti non possono proteggersi da soli: è l albero che li difende. L albero, a sua volta, è difeso e mantenuto verde dalle radici. Se date acqua e concime alle radici, esse proteggono l albero, che, a sua volta, protegge i frutti. Non è così? Dio è la radice di questo mondo. Se vi arrendete a Dio, Egli si prenderà cura di tutto. Le persone aventi pensieri mondani non possono apprezzare i sentimenti divini. Chi lavora al mercato del pesce non può conoscere il gioielliere. Il mare, benché sia fatto d acqua salata, è pieno di perle preziose sul fondo. Similmente, nel mondo vi sono persone dal temperamento assai dissimile. Dio non è mai contro nessuno. Non vi sono persone vicine e altre lontane: per Lui tutti sono uguali. Puoi tenere un fiore di gelsomino sia nella mano destra che nella sinistra, ma il suo profumo non cambierà. Dio è Colui che è in tutti.

D. 92 – Swami, nonostante un lungo periodo in cui si desidera essere devoti di Dio, in qualche modo la devozione non diventa intensa come si vorrebbe. Che cosa è essenziale per sviluppare la devozione della grandezza e dell intensità di un vero devoto?

Bhagavân – Non è il tempo che conta, in questo caso. Se mettete una palla di ferro in uno stagno, essa non subirà cambiamento alcuno! Rimarrà esattamente la stessa, indipendentemente da quanto tempo ce la lasciate. Ciò che conta, dovreste saperlo, è la trasformazione. È l obiettivo che vi ponete la cosa più importante. Finché non l avete raggiunto, dovete continuare senza pensare al tempo che vi ci vuole. Sapete che una lampada è fatta di contenitore, stoppino e olio. Se avete immerso lo stoppino nell acqua, non potete accenderlo neppure usando un gran numero di fiammiferi, e dovete lasciarlo al sole ad asciugare. Allora, potrete facilmente accendere lo stoppino. Il processo di lasciare asciugare lo stoppino rappresenta la rinuncia, quello di accenderlo con un fiammifero è sâdhanâ (la disciplina spirituale) e la luce che ne consegue è la devozione o l amore intenso per il Signore. La lampada è il corpo umano. Lo stesso processo si applica a coloro che non sono devoti: più sono immersi nella vita materialistica, più sono lontani da Dio, la Sorgente di tutte le luci. Essi non possono in alcun modo accendere la lampada della loro vita. Asciugate lo stoppino ai raggi del distacco se volete beneficiare della luce della devozione. C è un unico motivo per cui quelli che, anche dopo un lungo periodo di permanenza qui, non sono devoti come dovrebbero: la mancanza di distacco dalle cose del mondo. Quindi, la devozione profonda non è per tutti.

D. 93 – Swami, Ti preghiamo di suggerirci un sentiero spirituale a noi accessibile nelle attuali circostanze. La situazione intorno a noi non è delle più confortevoli. Per favore, consigliaci!

Bhagavân – Si dice che l uomo sia la più elevata di tutte le creature. Perciò, è imperativo che conduciate una vita nella piena consapevolezza del suo valore. Ad esempio, in cucina preparate il dâl per il pranzo. Se, per errore, aggiungete troppo sale, il dâl perde il suo vero sapore e diventa inmangiabile. D altro canto, il cibo, che viene digerito in circa tre ore, non viene mangiato se non è abbastanza gustoso. Quindi, che dire di una lunga vita? Non dovrebbe anch essa essere saporita ? Supponiamo che stiate aspettando l autobus per andare in ufficio e che esso sia in ritardo. Perdete la pazienza. E quali pensieri vi verranno? “Ma come! Gli autisti non hanno alcun senso di responsabilità in questo paese, e anche i controllori non sanno fare il proprio dovere! Il servizio non è efficiente. La società non esercita il giusto controllo su di loro…”. Un autobus non è vivo: è solo un veicolo, un mezzo di trasporto. Invece l uomo è l incarnazione della Consapevolezza. È attivo e intelligente. Sapete che se dimentica la sua preziosità e conduce una vita indegna di un essere umano, gli altri lo additeranno. L uomo possiede l 85% di divinità, mentre l animale solo il 15%. Soltanto l essere umano può realizzare e sperimentare la sua divinità. Così come una pietra lasciata cadere dall alto raggiunge il suolo a causa della invisibile forza di gravità, allo stesso modo la virtù e i valori reconditi dovrebbero guidare l uomo. Tuttavia, perché ciò avvenga, ci vuole determinazione. Un altro esempio. Questa è una macchina e, se non viene utilizzata, si arrugginisce. Non pensate che sia così anche per il corpo umano? La causa della ruggine è la polvere. La conseguenza è che diventa inoperosa. Perciò la portate in un officina di riparazione e la lasciate a riposo. Là verrà riparata, testata e messa in condizione di essere riutilizzabile. E voi, che cosa dovreste fare? Fate attenzione che la polvere dei cattivi pensieri non entri nella vostra mente, altrimenti la vostra fede vacillerà. Portate la vostra mente nell officina dell abbandono a Dio, per darle riposo. Allora, darete il massimo. Dovreste sempre mantenere e conservare i valori umani. In verità, non potete intraprendere alcun sentiero spirituale con il senso dell ego. Poiché tutti i sentieri spirituali sono intrapresi da voi con la mente, con l ego o coscienza dell io, non potrete compiere alcun progresso spirituale finché non li eliminerete. Alcuni cominciano la sâdhanâ quando sono ancora totalmente identificati con la coscienza del corpo, l aham dehâmi, (io sono il corpo). Non potranno mai giungere alla meta spirituale. Râvana, Kamsa, Bhasmâsura e altri appartengono a tale categoria. Alcuni si aspettano dei progressi semplicemente perché cambiano religione o fede; non è matamu, la religione che deve essere cambiata, ma mati, la mente. Voi siete incarnazioni dell Amore: non limitatevi a essere un amante, restringendo in tal modo il concetto di amore! Percepire e sperimentare che in tutti gli esseri c è la stessa Divinità è vero Amore. Un giorno Krishna portò al pascolo le Sue mucche in una foresta. Naturalmente aveva chiesto il permesso a Yashodâ. Allora ella Gli rispose: “Caro figlio, il cammino è pieno di pietre aguzze e cespugli spinosi. È meglio che Tu ci vada domani, quando Ti avrò procurato le apposite calzature”. Sorridendo, Krishna rispose: “Madre, ho forse bisogno di calzature? Perché mai? Le mucche non hanno calzature! Perché dovrei averle Io?” Madre Yashodâ rispose: “Ma esse sono bestie, mentre noi siamo esseri umani! A noi occorrono le calzature”. Krishna fornì la giusta risposta: “Madre! Pensi che le mucche siano semplici e poveri animali? Rifletti un attimo: possediamo noi, forse, la loro stessa gratitudine? Esse brucano erba e ci danno latte. Appena odono una voce, smettono di nutrirsi e corrono da Me. I vitelli smettono perfino di succhiare il latte per venire da Me. La loro pelle è usata, dopo la loro morte, per fare calzature”. Le mucche sono il simbolo del sacrificio e della pazienza. Tali nobili qualità sono davvero essenziali per gli aspiranti spirituali. Nell agricoltura, si ara bene la terra, la si annaffia, la si nutre e si tolgono le erbacce; quindi si piantano i semi. Il cuore umano è un campo che deve essere arato e irrigato con l acqua dell amore. Dovete arare il campo del cuore umano con il vomere dell autoindagine. Dovete cingerlo con la palizzata della disciplina. Le cattive qualità sono le erbacce che dovete estirpare completamente. Allora potrete coltivare il raccolto della beatitudine. È sufficiente che abbiate una piccola area di terreno fertile. A che serve avere molti acri di terreno sterile. Un piccolo esempio. Immaginatevi un arancia. Essa è coperta esternamente da una scorza amara. Questo è l ego, ciò che appare. Dentro troverete i duri semi: essi sono i pensieri negativi e le cattive azioni. Poi c è la tenera polpa fibrosa. È l attaccamento. Per ricavare il dolce succo, dovete togliere l amara scorza esterna, i duri semi interni e, infine, spremere la tenera polpa. Il dolce succo è l amore di cui avete bisogno e che rappresenta l essenza: raso vai sah (Dio è l Essenza). Per far scorrere l energia elettrica, vi occorrono sia il filo positivo che quello negativo. Il negativo può essere molto potente, ma è assolutamente impotente se non lo congiungete al positivo. Il ventilatore e la lampadina possono essere molto buoni e capaci di alto voltaggio, ma, senza centralina elettrica, sono inutilizzabili. L energia divina è positiva, la lampadina e il ventilatore sono negativi. Tutto ciò che riguarda la sfera del nome e della forma è negativo. Il vostro viaggio lungo il sentiero spirituale avrà esito positivo soltanto se avete amore. Quindi, anzitutto, dovete trasformare voi stessi. Oggi, non c è alcuna trasformazione. Con un blocco di pietra, potete scolpire una statua. Togliendo la pula, potete ottenere il chicco. Con le verdure prese al mercato potete cucinare piatti deliziosi. Le difficoltà, il dolore, la critica, la perdita, ecc. vi aiuteranno a raffinarvi, a migliorarvi, a consolidare la vostra fede e a innalzarvi alle altezze spirituali. Dovete affrontare e risolvere tutti i problemi della vita e procedere nella vostra sâdhanâ. Seguite la vostra esperienza e sviluppate vishvâsa, fede. Potete respirare con shvasa (il fiato) degli altri? Potete vedere con i loro occhi? Gli occhi altrui, per quanto luminosi e belli, non possono darvi la vista delle cose. Potete chiudere gli occhi e vedere con gli occhi di un altro? Dovete camminare con le vostre gambe.

D. 94 – Swami, a volte sembra che gli altri possano influenzarci e spingerci a cambiare completamente il nostro stile di vita, facendoci riflettere sulla seguente domanda: “Perché non dovremmo essere come tutti gli altri? Perché dobbiamo adottare questo particolare stile di vita?” Ho timore di essere influenzato! Che cosa dobbiamo fare ora?

Bhagavân – Questo non è giusto, è un timore ingiustificato. È la vostra innata debolezza che vi fa cambiare. Se la vostra fede è forte e il senso dei valori ben radicato, nessuno può distogliervi dal vostro cammino spirituale. Non potete cambiare. Il problema è che la vostra fede non è forte e il vostro senso dei valori è superficiale. Mai e in nessuna circostanza dovreste cambiare il vostro stile di vita morale e spirituale! Se qualcuno viene a dirvi che non esiste alcun Dio, dovreste rispondergli: “Tu puoi negare il tuo Dio, ma quale diritto hai di negare il mio? Come puoi mettere in dubbio la mia fede e la mia devozione?” Non dovreste mai mutare le vostre convinzioni. Un ragazzo vide uno scorpione caduto in un secchio d acqua, che si dimenava per liberarsi. Si avvicinò e lo tirò su; lo scorpione lo punse e il ragazzo lo lasciò cadere immediatamente nel secchio. Vedendolo dibattersi, lo raccolse nuovamente per salvarlo, ma lo scorpione lo punse ancora! La cosa andò avanti per un po . Un anziano, che aveva osservato l intera scena, gli chiese: “Ragazzo! Perché tenti di salvare quello scorpione nonostante ti punga?” Il ragazzo rispose: “Signore, lo scorpione mi sta insegnando una bella lezione. Se egli non rinuncia al suo naturale impulso a pungere, perché io dovrei rinunciare alla mia natura di proteggere chi lotta per salvarsi?” Quindi, non dovreste cambiare la vostra natura Maitreyî, rattristata nell udire le difficoltà che i Pândava stavano attraversando nella foresta di Kamyavana, cominciò a pensare: “È vero che le persone dall animo nobile sono soggette a sofferenza! Che lezione ci insegna il pappagallo in gabbia! Il corvo vola liberamente, ma ciò non significa che vorremmo vivere la vita di un corvo piuttosto che quella del pappagallo in gabbia. Il pappagallo sarà mai simile al corvo?” Similmente, non dovremmo mai cambiare il nostro sentiero. Nell esercito ci sono migliaia di soldati, ma il comandante in capo è uno. I capi sono pochi, mentre i seguaci sono molti, ma sono quei pochi che addestrano i molti. Ciò è possibile solo se non abbandonate il sentiero.

D. 95 – Swami, Tu hai fede assoluta in noi, ma la nostra fede in Te è instabile, non è costante e sicura. Perché?

Bhagavân – Eko vâsi sarvabhûtântarâtma, l unico Dio è lo Spirito presente in tutti gli esseri. Tutti i nomi e le forme sono Suoi. Deho devâlayah prokto jîvo devassanâtanah, il corpo è il tempio in cui Dio dimora. Il Jîva (il sé individuale) non è altri che Deva (il Sé supremo ed eterno)! È l unico Dio che si è manifestato nei molti. Io sono in tutti voi. Poiché Io conosco questa verità, ho piena fede in voi. Voi, che vi considerate separati da Me, avete una fede debole e superficiale, insicura. In effetti, Io potrei trasformarvi da solo, ma non lo faccio. Voglio che il vostro cambiamento avvenga attraverso di voi e per mezzo vostro.

D. 96 – Swami, siamo insoddisfatti e infelici quando non vediamo realizzarsi i nostri desideri. Perché accade ciò anche ai devoti?

Bhagavân – Prima, ponetevi questa domanda: “Posso definirmi un vero devoto se il mio senso di felicità e appagamento dipendono da desideri effimeri?” Chiedetevi se avete seguito i precetti di Dio, se Lo avete reso felice con la vostra fede e devozione! Quando Swami è felice di voi, il mondo intero lo sarà. Quando la vostra condotta dispiace a Swami, tutti saranno scontenti di voi. Agite secondo gli insegnamenti di Swami. Tutto accadrà allora a vostro favore, donandovi pace e gioia.

FINE CAPITOLO IV (continua)

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