Dichiarazione di non violenza-Religions for Peace-Donne di Pace-Kyoto 26-28 agosto 2006-

osto 2006
Dichiarazione Finale
Contrastare la violenza e progredire in una sicurezza condivisa
Preambolo:

Rappresentando tutte le maggiori tradizioni religiose e ogni regione del mondo, più di ottocento leaders religiosi provenienti da più di cento paesi, Siamo convenuti a Kyoto , in Giappone, per l’ottava Assemblea Mondiale della Conferenza Mondiale delle Religioni per la pace, per riflettere sul tema”Contrastare la violenza e progredire in una sicurezza condivisa”.

Noi , i delegati all’Assemblea, proveniamo dalla rete mondiale di gruppi e consigli di Religioni per la Pace, a livello locale, nazionale , regionale e internazionale , così come dalla rete dei gruppi di giovani e delle donne credenti. Noi riconosciamo e lavoriamo a partire dai contributi e dalle dichiarazioni significative dei giovani e delle donne nelle loro rispettive assemblee che hanno preceduto e preparato l’Assemblea mondiale.

La prima Assemblea Mondiale di Religioni per la Pace che si riunì a Kyoto nel 1970, ed ogni successiva assemblea, affermarono quei princìpi religiosi profondamente sostenuti e largamente condivisi che ancora ispirano la nostra odierna ricerca per la Pace con la giustizia .
Condividiamo la convinzione dell’Unità fondamentale della famiglia umana e l’eguaglianza e la dignità di tutti gli esseri umani.
Affermiamo la sacralità della persona singola e l’importanza della sua libertà di coscienza.
Siamo impegnati con i valori etici e con i giudizi morali comunemente condivisi dalle nostre tradizioni religiose. Sosteniamo il valore della vita che si manifesta nella Comunità umana e in tutta la creazione.
Riconosciamo l’importanza dell’ambiente per conservare la vita per la famiglia umana.
Ci rendiamo conto che il potere dell’uomo non è né autosufficiente né assoluto , e che lo spirito di amore, compassione, altruismo disinteressato , e la forza della sincerità interiore hanno alla fine maggior potere del pregiudizio , odio, inimicizia o violenza.
Incontrandoci in Giappone, il popolo che ha sperimentato gli orrori degli attacchi nucleari , ci impegnamo a continuare a lottare per un disarmo nucleare globale e contro la proliferazione degli armamenti.
La prima Assemblea di Religioni per la Pace dichiarò:”Come uomini e donne di fede , confessiamo in umiltà e penitenza che abbiamo spesso tradito i nostri ideali religiosi e il nostro impegno per la Pace. Non è la religione che è venuta meno alla causa della Pace, ma il popolo dei credenti .Questo tradimento della religione può e deve essere corretto “E’ cruciale oggi incidere profondamente nei nostri cuori questa riflessione dei nostri venerati predecessori.

Oggi viviamo in un mondo travagliato da molte forme di violenza , sia diretta che strutturale. Conflitti violenti all’interno degli Stati e al di qua e al di là dei loro confini, determinati da agenti statali e non statali, uccidono vite e distruggono comunità.Essi causano vittime più tra i civili che tra i militari e il loro impatto dirompente è sulle popolazioni più vulnerabili.Le Comunità religiose e i loro leaders debbono opporsi , parlare contro, e intraprendere azioni contro l’uso deviato della religione.

Le minacce diversificate e interconnesse sperimentate correntemente da innumerevoli membri della famiglia umana fanno appello per una comprensione molto più allargata della violenza nel mondo.

Le comunità religiose mondiali debbono svolgere un ruolo centrale associandosi le une con le altre e insieme con i diversi settori della società, per prevenire e fermare le guerre, denunciare le ingiustizie, combattere la povertà , e proteggere la terra. Il tempo per fare questo è ora; e il nostro s

Dichiarazione Finale

Contrastare la violenza e progredire in una sicurezza condivisa
Preambolo:
Rappresentando tutte le maggiori tradizioni religiose e ogni regione del mondo, più di ottocento leaders religiosi provenienti da più di cento paesi, Siamo convenuti a Kyoto , in Giappone, per l’ottava Assemblea Mondiale della Conferenza Mondiale delle Religioni per la pace, per riflettere sul tema”Contrastare la violenza e progredire in una sicurezza condivisa”.

Noi , i delegati all’Assemblea, proveniamo dalla rete mondiale di gruppi e consigli di Religioni per la Pace, a livello locale, nazionale , regionale e internazionale , così come dalla rete dei gruppi di giovani e delle donne credenti. Noi riconosciamo e lavoriamo a partire dai contributi e dalle dichiarazioni significative dei giovani e delle donne nelle loro rispettive assemblee che hanno preceduto e preparato l’Assemblea mondiale.

La prima Assemblea Mondiale di Religioni per la Pace che si riunì a Kyoto nel 1970, ed ogni successiva assemblea, affermarono quei princìpi religiosi profondamente sostenuti e largamente condivisi che ancora ispirano la nostra odierna ricerca per la Pace con la giustizia .

Condividiamo la convinzione dell’Unità fondamentale della famiglia umana e l’eguaglianza e la dignità di tutti gli esseri umani.

Affermiamo la sacralità della persona singola e l’importanza della sua libertà di coscienza.

Siamo impegnati con i valori etici e con i giudizi morali comunemente condivisi dalle nostre tradizioni religiose. Sosteniamo il valore della vita che si manifesta nella Comunità umana e in tutta la creazione.

Riconosciamo l’importanza dell’ambiente per conservare la vita per la famiglia umana.

Ci rendiamo conto che il potere dell’uomo non è né autosufficiente né assoluto , e che lo spirito di amore, compassione, altruismo disinteressato , e la forza della sincerità interiore hanno alla fine maggior potere del pregiudizio , odio, inimicizia o violenza.

Incontrandoci in Giappone, il popolo che ha sperimentato gli orrori degli attacchi nucleari , ci impegnamo a continuare a lottare per un disarmo nucleare globale e contro la proliferazione degli armamenti.

La prima Assemblea di Religioni per la Pace dichiarò:”Come uomini e donne di fede , confessiamo in umiltà e penitenza che abbiamo spesso tradito i nostri ideali religiosi e il nostro impegno per la Pace. Non è la religione che è venuta meno alla causa della Pace, ma il popolo dei credenti .Questo tradimento della religione può e deve essere corretto “E’ cruciale oggi incidere profondamente nei nostri cuori questa riflessione dei nostri venerati predecessori.

Oggi viviamo in un mondo travagliato da molte forme di violenza , sia diretta che strutturale. Conflitti violenti all’interno degli Stati e al di qua e al di là dei loro confini, determinati da agenti statali e non statali, uccidono vite e distruggono comunità.Essi causano vittime più tra i civili che tra i militari e il loro impatto dirompente è sulle popolazioni più vulnerabili.

shantij

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