La coscienza come via di guarigione, la simbologia del respiro, motore della vita

LA COSCIENZA COME VIA DI GUARIGIONE LA SIMBOLOGIA DEL RESPIRO MOTORE DELLA VITA
Introduzione
Quando si hanno nuovi punti di vista, più mezzi per comprendere le cose della vita non si vede più solo bianco o nero, ma si considerano altre sfumature, altre possibilità anche diverse da quelle che ci si aspetta. Con la vera conoscenza cade la barriera dell intolleranza e ha inizio la fase di condivisione. Perché l’intolleranza verso il fratello, quella che diventa discriminazione razziale, sociale, nasce da una intolleranza verso i naturali processi della vita e la loro manifestazione: dall’indifferenza, all’incuria, all’insofferenza; dall’incomprensione all’intolleranza, all’odio. Questo è ciò che accade quando restano sconosciuti i valori umani, le qualità che sottendono la manifestazione della vita. Conoscere può essere la vera azione per la pace. Cos è la conoscenza? Un incontro, la nascita di una tensione, il riconoscimento degli opposti, un momento di risonanza, un processo digestivo, la condivisione. La conoscenza è un processo che avviene per amore L uomo che sa meravigliarsi di fronte alla manifestazione della vita ha la sensibilità per coglierne il significato e la vita si dispiega a lui come un fiore alla luce del sole. Il processo della conoscenza è comunque un momento creativo; è simile al procedimento dell artista, quando crea una forma dalla materia; è necessario mantenere uno spazio libero, neutro e quindi avere il coraggio di scavare o lasciarsi scavare, per andare oltre la superficie e portare alla luce la nuova creazione. L’uomo conosce i molteplici aspetti della realtà, le leggi e le cause che la regolano, attraverso i sensi, utilizzando le immagini, le forme, le parole, il tatto, l’olfatto. È soprattutto l’immagine ad essere utilizzata nel processo della conoscenza, persino il non vedente, aiutato dal tatto, deve comunque cogliere della realtà una forma. L’uomo avverte la necessità di conoscere la complessità della vita e utilizza, per facilitarsi il compito, vari tipi di mediatori: i simboli. Il simbolo sembra segnare una tappa evolutiva nel cammino dell’umanità. Lo riconosciamo dal neolitico, nei popoli primitivi, nella rappresentazione di animali e quindi come manifestazione culturale nel fenomeno dello sciamanesimo; prima forma documentabile storicamente della produzione di simboli, della ricerca dell’uomo di comunicare con le forze della natura nella ricerca spirituale. L’approccio educativo mediato dal simbolo Il simbolo può condurci a comprendere meglio la fantastica trama dell esistenza che ogni uomo tesse con il filo del proprio pensiero. Ritengo indispensabile l’utilizzo del simbolo nel processo educativo perché “Quelle verità che non sarebbero comunicabili, lo divengono quando sono incorporate in simboli che aprono possibilità di concezione illimitate; mentre il linguaggio, caratterizzato da significati più definiti, pone alla comprensione limiti più o meno stretti” . Il simbolo risulta lo strumento più efficace per accedere alla conoscenza, il maestro trasmette l’insegnamento tradizionale attraverso l’uso del simbolo che è ricco di tutti gli elementi che nella cultura di appartenenza si sono sedimentati e caricati di valenze cognitive ed emozionali. Possiamo considerare il simbolo come un oggetto contenitore di “significati”. Deriva dal greco symbolon, dal verbo symballein che significa mettere insieme varie parti separate per formare un unità. È considerato anche nella funzione mediatrice perché tende a stabilire un rapporto effettivo tra realtà e uomo e diventa un ponte essenziale tra la realtà che si conosce e la parte di mondo ancora sconosciuta o non manifesta. I simboli rappresentano la sapienza dell umanità acquisita in migliaia d anni e che in qualche modo continuiamo a tramandarci come un impronta indelebile incisa nel nostro essere. Proviamo a considerare le molecole proteiche del codice genetico come una simbologia: ogni elemento della catena del DNA (100 mila cromosomi) o dell RNA ha una determinata forma geometrica che racchiude in potenza delle proprietà, delle qualità, sono informazioni di funzioni che possono sviluppare e manifestare la vita. Per realizzarsi pienamente, l uomo deve attivare le potenzialità sospese e per riuscirci il simbolo può offrire un immagine di supporto per nuove comprensioni e nuove elaborazioni mentali. La formazione Ma ora la cultura che viene offerta nelle scuole o attraverso i mass media è utile a creare una coscienza di vita? È capace di sostenere il ragazzo con mezzi idonei a risolvere i confronti nelle esperienze che fa? Lo rende consapevole delle qualità e dei valori che di volta in volta vengono messi in gioco dalla vita stessa? Perché le belle parole che vengono usate per educare non producono sempre gli effetti desiderati? Praticamente accade che non si comunica quello che ci si aspetta e non si cattura nemmeno l’attenzione. Ci si può domandare se le parole utilizzate sono davvero “impregnate” delle qualità necessarie per arricchire e nutrire la lezione o restano prive dei valori. Mi è capitato spesso di ascoltare un personaggio politico usare belle parole per dimostrare il suo interesse verso certe situazioni che necessitano una risoluzione. Pur dubitando della sua buona fede, immaginavo che continuando a parlare di questo suo impegno verso questi problemi ad un certo punto ci avrebbe creduto davvero pure lui. Niente da fare, quando l’intenzione non aderisce al concetto e le parole non sono impregnate dei valori adeguati all’argomento, i progetti non si realizzano. Così anche a scuola credo sia necessario considerare il disinteresse e la mancanza di concentrazione degli alunni come un sintomo di vuoto, di mancanza di valori. La prima domanda da porsi è: come rendere utile la propria materia? La risposta è: utilizzandola come mezzo per “portare” le informazioni che ho. La seconda domanda è: quali informazioni? Quelle che comunicano le qualità della vita e aiutano a comprenderla per vivere in armonioso equilibrio. Allora la lezione non è sterile e aiuta a riconoscere la valenza delle cose che ci circondano; permette di ricostituire quell armonia tra uomo e ambiente, tra uomo e azione, pensiero, parola, tra uomo e uomo. Il ragazzo impara come muoversi e agire nel giusto modo, riscopre nei propri limiti una guida saggia e non un momento frustrante da dimenticare. Perché ci sia un utilizzo pratico e cosciente dei valori acquisiti è necessario che la teoria sia stata collegata al motivo esistenziale, al significato profondo delle informazioni trattate. Allora si avrà una conoscenza inerente a un ordine naturale che segue la legge della vita. Nella pratica È possibile il contatto diretto e profondo con i valori studiati, per esempio si può cogliere in un triangolo il significato simbolico di un lato rispetto al vertice. Scoprire le diverse qualità delle forze vettoriali implicate, che interagiscono per realizzare quella forma, è realizzabile fisicamente da un gruppo di ragazzi che si dispongono in piedi costituendo la figura. Nell esperienza diretta dei simboli i ragazzi possono rappresentare con il corpo alcuni disegni di mandala : realizzare le diverse forme geometriche fisicamente in modo dinamico è molto stimolante delle capacità intuitive e creative. Un’altra metodica di lavoro è di ascoltare un suono e di realizzare la forma che scaturisce. Ci può guidare la scienza della Cimatica che studia l’influsso delle vibrazioni sonore sulla materia. La stessa cosa può essere realizzata vocalizzando un suono tutti insieme e realizzando in armonia la forma. Si può far precedere la pratica da un momento di meditazione sulla forma o sul suono. L’esperienza provata susciterà la comprensione simbolica, cioè svilupperà quell’intuizione che sa legare la parte al tutto, riscoprendo la naturale legge dell’armonia. In seguito a queste esperienze e ad altre che vedremo in seguito, i confronti e le relazioni vissute saranno assorbite con più facilità e tranquillità, perché si disporrà di mezzi più validi per comprenderle. Propongo l attività motoria come mezzo educatore della simbologia della vita La lezione di scienze motorie può aiutare a scoprire le valenze simboliche del movimento. Coltivare una coscienza universale, promovendo una corretta coscienza del corpo fisico-emozionale, è un passo alla portata dell uomo d oggi. Ritengo sia il corpo fisico a offrire la prima e più completa spiegazione della vita. Anche gli organi del corpo, riconosciuti come elementi della natura, diventano simboli di proprietà e di valori che si manifestano in equilibrio tra loro. Lo studio della dinamica del movimento porta a scoprire le differenti qualità con le quali si può esprimere una forza L’uomo con le proprie azioni fa parte del naturale processo di rivelazione, dal non manifesto al manifesto e quindi è soggetto ai: principali processi universali della vita: – radicamento, mi radico in relazione con l ambiente e ricavo nutrimento; – manifestazione, mi elevo nell ambiente e restituisco, fruttifico, rendo nel ciclo che continuamente si rinnova: rigenero l ambiente. Cosa comunica l’uomo se non ciò che è, manifestando quei valori che “contiene” nell’atto di esprimersi Per comprendere il processo di realizzazione di qualsiasi progetto è necessario riconoscere che prima di ogni azione c’è un intenzione. All’origine c’è un impulso ad esistere, una spinta sul piano dell esistenza. L impulso originale consapevole e direzionato si fa intenzione (progetto) che diventa motivazione quando si proietta nella realizzazione per nutrire e sostenere l azione in tutta l opera. Il pensiero elabora “l immagine” che diventerà la forma del progetto. Ogni azione ha all origine un intenzione che determina il modo di esserci, la qualità dell agire, del parlare o del pensare. Proviamo ora a cogliere gli aspetti del movimento che motivano l esistenza e percorriamo insieme il processo di crescita di un impulso ad esistere. Ecco le quattro forme che ho scelto : 1) Capacità di radicarsi, io esisto, grounding; l’aggregazione verso il centro di sé, con movimento di raccoglimento ripiegandosi su se stessi e verso terra. Si crea uno spazio, un momento disponibile al confronto con i processi vitali, il cuore che batte, il respiro, il sangue, la vita che fluisce. Questi processi sostengono l impulso originario, la motivazione alla propria presenza-esistenza. 2) Capacità di assumere un identità, io sono; con movimenti che mi elevano (salti). 3) Capacità di proiettarsi, (l impulso che conquista un obiettivo), l’identità che ha acquisito un obiettivo come progetto, diventa azione per realizzare la meta: è la manifestazione orientata di un impulso. L’entusiasmo iniziale deve essere sostenuto dalla volontà e dalla determinazione per realizzare l’obiettivo. C è la ricerca del confronto con l altro nella sfida (giochi di corsa, lotta). 4) Capacità di espandersi: è la fase di maturità, è la condivisione di sé col mondo nella piena manifestazione delle proprie qualità. Si scopre nel gioco di conquista e di custodia di uno spazio fisico, come nei giochi di squadra e negli esercizi di respirazione e di vocalizzazione. Ecco la rappresentazione grafica di alcuni processi A mano a mano che disgrego una forma complessa trovo gli archetipi, l archetipo è il simbolo primario, è la rappresentazione delle forme prime dell esistenza. Gli archetipi universali sembrano essere le figure geometriche, il punto, la linea, il cerchio; le successive figure che si incontrano sono il triangolo e il quadrato per arrivare alle più complesse dei 5 solidi platonici (cubo, tetraedro, ottaedro, icosaedro, dodecaedro pentagonale). Nella simbologia grafica (ideogramma) per rappresentare un esistere, un principio, un partecipare ad una forma di manifestazione, si usa il punto; quando c’è anche la conquista di uno scopo, diventa una linea, perché proietta se stesso verso una finalità. Quindi il cilindro è un archetipo, rappresenta un processo di canalizzazione; si trova dovunque nella vita, nella penna di un uccello, nel filo d erba, nella colonna vertebrale, nella penna che scrive, nella freccia, nel tronco di un albero, tutti canali di flusso. Il cerchio è un altro archetipo, è la sezione del cilindro o spazio di propulsione, è emblema del mondo. La sfera è la prima forma con la quale l uomo inizia l esperienza di vita sulla terra, lo zigote, la prima cellula del corpo umano, quando il pronucleo maschile e femminile diventano uno: la sfera in una sfera, formata dal 95% di acqua. Si può fare rappresentare le forme geometriche, cerchio, quadrato, rettangolo, triangolo da più allievi in piedi, che si tengono per mano. Si prova la sensazione di stare nella posizione degli spigoli, dei lati o del centro. I vertici di una figura sono molto più impegnativi di un lato, ma nel lato si deve sviluppare la capacità di adattarsi agli altri, come nella circonferenza, una figura che rivela i problemi di interazione fra le singole parti e richiede l’enorme sforzo che tutti devono fare per collaborare contemporaneamente, in modo armonioso. Il centro individua l origine, il punto principale che sostiene tutto, ma può essere anche senza forma, privo di dimensioni, invisibile. È il centro la sola immagine simbolica che si può dare dell Unità primordiale da cui per irradiazione sono prodotte tutte le cose. Così anche l unità produce tutti i numeri, senza che la sua essenza sia intaccata. Scopriamo un parallelismo completo fra il simbolismo geometrico e quello numerico. Esistono discipline che educano alla conoscenza dei simboli geometrici, le differenti forme del Tai-Chi vogliono manifestare il naturale evolversi della vita: seguendo gli archetipi della forma sviluppano il movimento in linee geometriche; il punto è la partenza e il centro di tutto, quindi si organizza una direzione, la linea, il percorso della vita, poi altri segmenti, il quadrato, la terra e infine tutto è compreso nel cerchio, il cosmo, la vita. Studiare la simbologia del respiro è un altro passo per la comprensione delle dinamiche della vita. Il respiro È il confronto costante e obbligato che l uomo ha con l azione del fluire che diventa simbolo di vita. Inspirare ed espirare diventano l azione simbolica dei processi di manifestazione della vita stessa ed esprimono il dialogo dell uomo col mondo. Si può riconoscere in queste azioni complesse la presenza del processo digestivo, in quanto c è una continua rielaborazione e assimilazione di ciò che è stato immesso. Possiamo riconoscere nelle fasi respiratorie le capacità di: – accoglienza (inspirare indica maggior disponibilità a ricevere, adattarsi) – elaborazione – manifestazione (espirare indica volontà di sostenere il proprio pensiero o azione e di condividere). L esperienza suggerita è di rappresentare il normale atto respiratorio, quello più naturale per la persona, disegnando un cerchio e un atto respiratorio più ampio con un secondo cerchio che comprenda il primo; quindi di fare esperienza consapevole dei due disegni. Ampliare un poco di più una sola delle due fasi mantenendo l altra naturale, è il primo passaggio per analizzare le difficoltà e le implicazioni. Il ragazzo diventa cosciente di come un’azione biologica, fisica, sia abbinata con un aspetto della vita di relazione e addirittura ne qualifichi l’azione. Spingersi un po’ oltre il “normale” significa andare nello sconosciuto, trovare nuovi orizzonti, sperimentare nuove possibilità. Sperimentare le implicazioni simboliche dei due momenti disegnati è un lavoro che può rivelare molte cose di sé e quindi aiutare a migliorare il rapporto con l altro e con la vita stessa. Alcune situazioni d asma possono trovare una soluzione con questo modo cosciente di operare sul respiro. È facile accettare questa tesi, se consideriamo la malattia come fenomeno intelligente di un processo che è stato alterato e riconosciamo nella funzione dell’organo una qualità della vita. Il respiro eseguito con coscienza dà la giusta misura per l azione, cioè ne scandisce i tempi e ne sostiene la manifestazione, nutrendola delle qualità mature che contiene. Tutti respirano, ma non tutti ne traggono il massimo beneficio, si accontentano del minimo che piano piano diventa insufficiente senza che se ne accorgano. Ma questo respiro come deve essere? Per quello che ritengo non è importante conoscere una tecnica più o meno complessa, ma è affidandosi alla semplicità dell’azione che si realizza il giusto modo di farlo. 1°) Per prima cosa è necessario dare fiducia all’intenzione e quindi alla motivazione, 2°) per questo è importante riconoscere le qualità che sono sottese all’azione. 3°) Si deve ricordare che il respiro sostiene l’azione dell’uomo (pensare, parlare, muoversi), va da se che le qualità sottese al respiro andranno a nutrire l’organismo nelle sue parti vitali e dinamiche. Quando un’azione non è sostenuta dalla qualità opportuna nell’intenzione, nella forza e nel respiro, allora si crea quel gap, energetico, di debito che potrà dare origine a insufficienze organiche. Secondo la Nuova Medicina del Dottor R. G. Hamer alla base dello sviluppo della malattia c è comunque la reazione del paziente ad un determinato fatto. È come se si formasse un binario preferenziale sul quale si svilupperanno i processi di reazione a catena del fenomeno malattia. La malattia non è descritta come un momento aggressivo nei confronti dell uomo, ma come la risposta più intelligente per riparare un azione inadeguata della persona stessa , fa parte di un processo di coscienza. Se diciamo che la malattia è quell esperienza che la persona sceglie di fare per risolvere un determinato confronto, il processo di guarigione deve ricalcare il cammino della conoscenza. Quando qualcuno si sente scoraggiato dalla vita, suggerisco questo: “prova e paragonare tutta la realtà ad un prato e immagina l uomo con il meraviglioso compito di trovare le qualità di ogni fiore e filo d erba e scoprirne i colori e i profumi, riconoscendone le proprietà”. Se dovessi raccontare la storia di questo universo a un bimbo, rappresenterei un inizio dove tutti corrono via e si allontanano nelle diverse direzioni, con un forte desiderio di separazione: l’unità si disfa per la conoscenza. Immaginerei poi il presente con tutti che si corrono incontro per raccontarsi le cose che hanno scoperto e metterle insieme per creare l’unità organica e funzionale: tutto si riunisce nella coscienza. Visto che siamo in una fase dell’evoluzione in cui l’umanità si trova spesso in guerra, se il bambino mi chiedesse cos’è la vita, direi che la vita è un miracolo e gli farei conoscere la storia di certi guerrieri incuranti del destino, il cui obiettivo non era vincere, ma essere presenti alla battaglia e sostenere il confronto con l’altro per giungere a una verità. Forse questo tipo di guerriero non è mai esistito, ma non vuol dire che non possiamo inventarlo noi, promovendo una nuova idea di uomo che sceglie di crescere nel confronto con l’altro, onorando i valori che ognuno porta. Un uomo che dia fiducia alla vita, donando la vita alla vita. Un nuovo guerriero, il cui desiderio non sia di ottenere la gloria di Achille nella lotta sanguinosa, ma di divenire portatore di luce con la pietà e l’umiltà dell’amore, per cooperare con le forze evolutive del pianeta. Se consideriamo che l’uomo ha necessità di crescere nella conoscenza non dobbiamo dimenticare che di pari passo deve crescere nell’umiltà. LA COSCIENZA DELL’ENERGIA Perché trattare questo argomento? Perché sono convinto che riconoscere la naturale interazione tra corpi e onde, tra materia solida, fluida e campi di energia, permetta all’uomo di avere una nuova coscienza verso la vita e assumersi una maggiore responsabilità nei confronti delle proprie azioni. Ma cos’è questa informazione che deve passare? È qualcosa che sta nella materia? Cosa conosciamo noi di questa materia? Di questo universo cosa conosce l uomo? Noi non vediamo tutto quello che c è, le onde di luce che si muovono obliquamente rispetto a noi non le percepiamo, risultano nere, vediamo quelle che vengono verso di noi, luce bianca. La luce è dappertutto, ma non la percepiamo sempre, sarebbe accecante . Si credeva che lo spazio fosse vuoto? Bene, ecco i costituenti ipotizzati: ora, oltre al 4%, che equivale alla parte atomica che riconosciamo, ne abbiamo catalogato un 23% di “materia oscura” e il restante 73% l abbiamo denominato, per completare il quadro e far tornare i calcoli, come “energia oscura”. Il 23% è necessario come massa gravitazionale che permette di eguagliare la forza centrifuga degli “oggetti” che compongono le galassie , la massa gravitazionale è da 5 a 20 volte maggiore alla massa visibile. Il 73% serve come energia accelerante, di propulsione per sostenere l incremento della velocità di espansione dell universo o comunque è il motivo della repulsione tra i “corpi celesti”. Allora la maggior parte dell universo resta “oscuro” o perlomeno intuitivo; l antica letteratura induista spiega che la materia è composta da anu o atomi e dice che le sottili energie vibratorie del campo energetico umano esistono paramanu, al di là dell atomo. Le ricerche della fisiopatologa e chinesiologa V. Hunt, hanno rivelato un campo di energia irradiato dal corpo, con freq. tra i 100 e i 1600 cps , che risponde agli stimoli prima del cervello, prima che compaia sull EEG. Per la ricercatrice la mente si trova nel campo energetico. D. Bohm crede che a un livello subquantistico, paramanu, vi siano molte energie sottili ancora sconosciuto alla scienza. Ma ciò che sembra conosciuto non si sa cosa sia, dice Bohm : “cos è un campo elettrico? cosa sono gli elettroni? Si possono solo descrivere” . Lo stesso vale per il campo gravitazionale, si può solo descrivere. Così è per il campo energetico dell uomo, a mano a mano che viene scoperto viene definito in termini di comportamento. Dove si trova allora la coscienza? È nell uomo e passa poi nella materia o è già insita nelle particelle subatomiche, quando si manifesta come onde con determinate frequenze di pulsazioni, quando ne guida la direzione e ne definisce tutte le caratteristiche che ce la manifestano come quella determinata onda. D. Bohm crede che la coscienza sia una forma più sottile di materia e questo spiega perché i plasma possiedono alcune delle caratteristiche degli esseri viventi . Ogni onda che vibra allora può essere considerata una forma di coscienza?! Ma il dialogo dell uomo con l altro e con la natura resta confuso, perché? La confusione nasce quando, per raggiungere uno scopo, si cammuffa l intenzione; la vita rivela sempre le proprie intenzioni, le qualità, i valori utilizzati, le forze messe in gioco; informa sempre su ciò che è presente, basta ascoltare e allora si scoprono le incoerenze, gli imbrogli. L uomo che sceglie di aderire al proprio sentimento sarà sostenuto nelle proprie azioni da una forza che ha origine nel proprio motivo esistenziale e che orienterà la sua vita per realizzare i vari obiettivi. È essenziale restare coerenti al proprio motivo esistenziale. Quando ci si discosta e si fanno scelte che non ci appartengono, si compie lo stesso un cammino di conoscenza, ma senza un sostegno adeguato alle azioni. Tutto ciò che esiste vibra e fluisce nelle risonanze. La natura naturalmente comunica, passa informazioni vere, continuamente, infinitamente. Quando un energia è stata creata, ad esempio come pensiero, esiste e non potrà sparire finché non avrà compiuto il suo ciclo, manifestandosi o rivelandosi in un processo di risonanza. Gli elementi della vita si mantengono informati; ciò che è creato è una forza che ha una direzione, un intenzionalità, proprie qualità e dovrà compiere inevitabilmente il proprio cammino esistenziale o percorso evolutivo per farsi conoscere e creare esperienza. Un onda emessa vibra della propria frequenza con una particolare lunghezza d onda e una determinata forma; queste sono le informazioni che porta. Non cambia le proprie caratteristiche, marca il suo cammino, lasciando un solco sul piano dell esistenza. RIASSUMENDO Da ogni parte sembra giungere questo suggerimento, di imparare a conoscerci riconoscendo l infinita e perfetta intelligenza del corpo umano, delle cellule che lo compongono; perché la fiducia nella vita cresce con la conoscenza della vita. Questo può aiutarci a vivere meglio e a guarire le ferite che ci siamo causati. La vita fiorisce continuamente in tutto ciò che esiste e si presenta come energia nella forma di un onda che vibra e fluisce da un corpo all altro o da una sostanza all altra come una risonanza, ciò avviene che noi riconosciamo o meno una soluzione di continuità tra i differenti elementi. Per un motivo di dialogo risonante, tutta la materia si impregna del nostro pensiero, del nostro modo di percepire il mondo, di reagire nel confronto col quotidiano. A questo punto alla grande domanda “cos è la vita?”, è naturale rispondere che diviene ciò che noi ne facciamo, essa è lo specchio dell agire dell uomo. È necessario perché tutto questo avvenga in modo armonioso, creare un minimo spazio libero e disponibile ad accogliere la nuova “creazione”. Un suono, una parola sono molto più efficaci se immersi nel silenzio e allo stesso modo un corpo che danza è molto più apprezzabile nelle sue movenze, quando sono chiare le linee di forza disegnate dagli arti e dal tronco. La vita è consumata senza che si comprenda pienamente il senso delle infinite parti o esperienze che la compongono. Sembra scorrere troppo velocemente, la ingolfiamo con troppi preconcetti e la ingombriamo di un infinità di cose inutili, quali azioni, parole, pensieri. Intossicati da una valanga di stimoli, diventiamo incapaci di cogliere il valore delle “cose” che ci vengono offerte, parole, immagini, forme. Scoprire le qualità necessarie a produrre una attività, una forma o un progetto ci permette di reclutare le giuste forze e i più adeguati mezzi per realizzarla. Ogni forma vibra di un energia che ha una precisa qualità, per coglierla e identificarla più facilmente è possibile ricondurla a un simbolo: l essenza della forma pura che rivela direttamente all osservatore tutto di sé . Il simbolo riconduce all origine del proprio motivo esistenziale l uomo che sa ascoltare, a lui il privilegio di comprendere la verità vivendola. RIVALUTARE Svelare l ignoranza aiuta a riconoscere nuovi valori della vita. L ignoranza nasconde grandi potenziali di crescita e svelarla permette di nutrire la vita di nuovi valori; è la mancanza che richiama una determinata qualità, perciò diviene il presente luogo di semina, il futuro luogo di fioritura. Il punto debole offre l opportunità per prendersi cura della vita e per compiere il salto qualitativo ed evolutivo. La terra è un luogo di crescita, è uno spazio di incontro dove si riconoscono le diversità, si svelano gli opposti, maturano le coscienze. È in un primo contatto che nasce quel legame tra diverse forze, la “tensione”, ma è nel confronto che gli opposti si riconoscono e ha inizio il dialogo. Sono i poli opposti che attivano quel gioco di attrazione e repulsione che produce la danza della vita attraverso la quale gli estremi sono ricondotti a una nuova compenetrazione che li completa, lo zigote, che riproduce l unità dell origine. L essenza, il primo significato, è contenuto per antonomasia nell archetipo che è il simbolo del “mistero”. Il simbolo educatore dell umanità conduce l uomo a comprendere il significato della forma. Il corpo ha tali possibilità di espressione nei suoi infiniti elementi organizzati che possiamo paragonare l intero organismo umano a un numero infinito di potenziali forme simboliche delle forze della vita. Ad esempio il corpo maschile e quello femminile sono simboli di due poli opposti e complementari della manifestazione umana dell esistenza. Il corpo umano necessita di un riscatto che onori la sua presenza in questa meravigliosa esistenza. Non va considerato come un mezzo inquinante dove pensiero, parole, azioni vengono generate allo stesso modo in cui sono espulse le tossine dall organismo. Nell apparente solidità del corpo umano si cela un ondeggiante struttura fluida rappresentata dai liquidi, dai gas, dagli elementi subatomici. Tutto del corpo suggerisce la possibilità di continui mutamenti, l evidente mobilità della colonna vertebrale, la libertà degli arti, la fitta rete elettrica delle vie neurali, le infinite strutture di canali che lo percorrono portando ogni tipo di informazione. Gli elementi microscopici e macroscopici si mescolano e si separano, a secondo del punto dell osservatore, mostrando ogni volta un aspetto nuovo della realtà che rivela una configurazione invisibile altrettanto fantastica di quella visibile. La tecnologia moderna sta salendo il crinale della conoscenza, riscoprendo la validità di antiche tradizioni di culture millenarie. Ma tutto questo come viene utilizzato? Cosa passa all uomo del quotidiano, quale conoscenza giunge nella cultura popolare? Viene fatto un buon utilizzo di queste informazioni? Sembra invece che diventi merce di guadagno e solo ciò che è commerciabile e quindi adattabile alla vendita viene riciclato e ceduto. Ci si dimentica che alla base di ogni azione vi è una forza che la sostiene la quale è rappresentata dall intenzione e sarà questa a determinare la direzione e il risultato dell operato. Forse alla base del cattivo risultato c è la non conoscenza dell influsso che il pensiero ha sulla vita dell uomo, questo si riflette in una deresponsabilizzazione delle proprie azioni-pensiero. La forma è il pensiero che si realizza, lo possiamo constatare ognuno sul proprio corpo, nell atteggiamento posturale, nell espressione del viso. Ogni forma è sostenuta da una forza che è determinata da una particolare qualità della vita che significa una determinata funzione. Il pensiero, ovviamente, si realizza nella forma e lo possiamo constatare nella realtà di cui ci siamo circondati, nei progetti realizzati, nelle città, nelle società. Il processo della conoscenza è lungo e passa attraverso l esperienza della vita biologica, dei confronti tra gli esseri, della nascita di una famiglia. L umanità, nonostante le apparenze, sembra essere alla ricerca di un dialogo perfetto, ma come realizzarlo è l impegno del quotidiano. Per alcuni “ricercatori” lo si trova nella meditazione, uno spazio disponibile al “confronto dialogante” tra sé e Sé, per altri sta nella ricerca scientifica.
Dagli Atti del convegno di Assisi del Mandir della Pace Sezione:Scienza , Evoluzione della Coscienza.

shantij

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